Nonostante la stagione arida in Tunisia, dove la mancanza di precipitazioni ha portato a un calo della produzione in quasi tutte le colture, il settore dell'anguria ne è uscito indenne, secondo Mohamed Akermi, CEO di Tunileaf.
Akermi spiega: "È importante ricordare che non tutte le regioni sono ugualmente colpite dallo stress idrico. Nell'estremo nord-ovest del paese, nelle regioni di Jendouba, El Kef e Bizerte, le dighe sono note per avere un livello di riempimento di quasi il 100%. Le recenti piogge, arrivate giusto in tempo per la stagione delle angurie, hanno riempito le dighe di altri 14 milioni di metri cubi, la maggior parte dei quali si trova quasi interamente nelle dighe del nord, portando le riserve totali delle 32 dighe a circa 717,6 milioni di metri cubi".
"L'impatto della siccità di quest'anno ha reso necessario uno spostamento delle zone di produzione, per cui ho trasferito la mia produzione dal centro del paese al nord", aggiunge Akermi.
Secondo il coltivatore, "un buon numero di nuovi investitori si è unito al settore dell'anguria e la coltura è stata introdotta in nuove aree, aumentando i volumi di anguria tunisina del 20% in questa stagione rispetto a quella precedente".
"Questo dimostra la buona qualità della produzione tunisina e la conseguente domanda, in quanto offriamo una gamma di angurie di eccellente qualità, apprezzate dai consumatori, nelle varietà Sentinel e Crimson, e nei formati preferiti da importatori e consumatori, 8-12 kg e 12-18 kg".
"Le angurie tunisine, che sono arrivate sul mercato all'inizio di giugno e saranno disponibili fino alla fine di luglio, sono attualmente ben accolte in Francia e Germania. Stiamo cercando di espanderci anche in altri mercati europei, come i Paesi Bassi e i Paesi scandinavi".
Akermi conclude: "Beneficiamo anche di molti vantaggi, tra cui la qualità e la vicinanza geografica all'Europa, oltre a una concorrenza più tranquilla verso la fine della stagione, con l'unica produzione marocchina che offre calendari in contemporanea con il nostro".
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