"Attualmente stiamo attraversando un momento di forte tensione per quanto riguarda la fornitura francese di patate dell'ultimo raccolto", spiega Francisco Moya, direttore della rete Vitalis e presidente del CNIPT. "Il mercato è completamente sprovvisto di prodotto novello. Non ci sono scorte, dopo le vendite delle ultime settimane. Il mercato francese ora è più vuoto che mai".
Mancanza di disponibilità dovuta a quattro fattori
Per una combinazione di fattori, la raccolta è terminata in anticipo. "Ad agosto avevamo già previsto un forte calo dei volumi di produzione, a causa delle condizioni meteo. La conferma l’abbiamo avuta per tutta la campagna, con rese storicamente basse e scarsa disponibilità alla fine della campagna. Inoltre, c’è stata una richiesta crescente da parte dell'industria di trasformazione. Di fronte a questo aumento della domanda, una parte delle patate, in origine destinata al mercato del fresco, è andata al settore della trasformazione. La qualità fisiologica delle patate del raccolto precedente, durante lo stoccaggio, era tale che da febbraio/marzo in poi, il mercato ha dovuto far fronte a un tasso di scostamento della selezione superiore alla media. E, ultimo ma non meno importante, la situazione registrata sul mercato francese è identica in tutti i Paesi europei. Pertanto, non sorprende affatto che a metà giugno si sia sviluppata una tale tensione sull’offerta".
La maggior parte della produzione del 2022 è stata venduta a prezzi normali
Questa mancanza di disponibilità del prodotto ha naturalmente portato a una forte inflazione dei prezzi. Tuttavia, analizzando l’incremento della quotazione a fine campagna, si osservano "enormi differenze tra i diversi bacini di produzione, aziende agricole e produttori. È importante tenere presente che gran parte delle patate prodotte sono sotto contratto. Di conseguenza, quando c'è una perdita della resa, questa non è necessariamente compensata dai prezzi elevati, e il produttore quindi ne risente dal punto di vista economico. Alcuni canali di vendita sono riusciti a muoversi meglio insieme all'inflazione, ma la maggior parte della produzione è stata venduta a prezzi normali, che non erano affatto adeguati alla situazione. È quindi importante considerare la stagione nel suo complesso e non guardare solo ai prezzi alti finali, perché per alcuni produttori questa situazione ha davvero esacerbato le difficoltà che già stavano affrontando".
Molte sfide nel giro di poco tempo
Nonostante le apparenze, la situazione complessiva è molto complicata per tutti i professionisti del settore. "Questa situazione esplosiva, insieme all'inflazione, all'aumento dei costi di produzione, agli effetti diretti della guerra in Ucraina e ai postumi della crisi pandemica, hanno causato in breve tempo molti sconvolgimenti nel settore. Gli eccessi non fanno mai bene. Abbiamo bisogno di una certa stabilità. Dobbiamo anche garantire che le patate rimangano disponibili sul mercato, perché sono un prodotto base".
I volumi francesi dovrebbero aumentare a breve
Per quanto riguarda il nuovo raccolto, anche il mercato sta affrontando delle difficoltà di approvvigionamento. Questo problema sta per essere in parte risolto, grazie a un graduale aumento dell'offerta francese.
"In Francia abbiamo potuto contare in parte sui prodotti provenienti da Israele, oltre che dalla Spagna, anche se in quantità minori, perché i produttori spagnoli hanno dovuto far fronte alla siccità seguita dalle piogge arrivate all'improvviso, al momento delle scavature. Una nota positiva è che la produzione francese sta iniziando ad aumentare. I volumi dovrebbero essere maggiori la prossima settimana, man mano che le diverse regioni entreranno, una dopo l’altra, in produzione. Le isole occidentali hanno iniziato un mese fa, e stanno per entrare in produzione anche la Bretagna e il sud della Francia. Stiamo gradualmente raggiungendo una produzione che si guadagnerà il suo posto sul mercato del fresco, anche se l'offerta rimarrà limitata, perché non abbiamo scorte e siamo sempre alla ricerca del prodotto. Ma, almeno nei prossimi giorni, dovremmo poter lavorare bene e con una fornitura migliore".
Preoccupante carenza d'acqua
La produzione francese sta ora tornando al programma normale, in termini di disponibilità, ma i professionisti del settore sono nervosi a inizio della campagna. "Sappiamo bene che i periodi di siccità stanno diventando più frequenti e che la mancanza di acqua ha avuto un impatto significativo sul raccolto. La questione idrica è ora centrale e dobbiamo essere molto vigili nelle prossime campagne".
Previsioni ottimistiche, ma rimane preoccupazione
Nonostante questa carenza di mercato, Francisco Moya rimane ottimista sulla nuova campagna. "Tutta l'Europa condivide le stesse preoccupazioni. Il settore francese ce la farà, anche se il contesto dovrebbe rimanere difficile nelle prossime settimane".
Per maggiori informazioni:
Francisco Moya
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