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Una proposta da Adama

Come fermare gli acari nel pomodoro

Da alcuni anni i Tetranichidi rappresentano una seria minaccia per le coltivazioni di pomodoro, sia in serra, sia, e soprattutto, a pieno campo. Meglio nota come Ragnetto rosso, nelle varietà Comune e delle Solanacee, questa famiglia di artropodi danneggia la pianta nutrendosi delle cellule della foglia e provocando, in caso di attacchi portati da popolazioni numerose, disseccamenti che compromettono la produzione per quantità e qualità.

Per nutrirsi, infatti, i parassiti inseriscono il pungiglione tra le cellule della foglia, immettendo la saliva che innesca un sistema di digestione esterna, per poi suggere il materiale vegetale, ormai degradato, tramite lo stesso boccaglio. Le due specie prediligono la pagina inferiore della foglia, dove formano reticolati di fili setosi che mantengono buone condizioni di vita per i parassiti e sono anche uno dei principali sintomi di infestazione.

Sviluppo con il caldo
I Tetrachinidi (Tetranychus urticae e Tetranychus evansi, volgarmente Ragnetto rosso comune e delle solanacee) svernano come femmine nel terreno o tra i residui colturali e iniziano a deporre le uova con l'innalzarsi delle temperature. Queste ultime condizionano fortemente la prolificità dei parassiti: a 20 gradi occorre circa un mese affinché una larva raggiunga l'età adulta. A 28 gradi questo periodo si dimezza e a 30 gradi, temperatura ottimale di sviluppo, il ciclo si completa in meno di una settimana.

In particolare, la varietà Tetranychus evansi, di origine tropicale, è in grado di riprodursi anche a temperature prossime ai 40° C e rappresenta pertanto una minaccia prolungata per le coltivazioni, soprattutto a causa della prolificità, che con temperature estremamente favorevoli porta a un raddoppio della popolazione in meno di due giorni.

Intervenire per tempo
E' pertanto essenziale agire tempestivamente quando si sospetta un attacco da parte di questi acari, peraltro di difficile individuazione a causa delle piccole dimensioni (0,5 mm per il Ragnetto rosso comune). Una soluzione per un trattamento già nelle prime fasi di infestazione può essere Apollo Sc, acaricida di Adama a base di Clofentezine (500 g/l), in grado di controllare gli acari tetranichidi e gli eriofidi di numerose colture, sia arboree (agrumi, melo, pero), sia arbustive (vite e nocciolo) sia infine erbacee, come fragola e orticole varie.

Apollo Sc ha un alto potere abbattente e soprattutto agisce sugli acari allo stadio ovolarvale; è cioè in grado di eliminare sia le uova sia le prime forme mobili, ostacolando la formazione dei tessuti dell'esoscheletro. Grazie all'attività translaminare, che si aggiunge a quella di contatto, Apollo Sc può raggiungere il bersaglio anche all'interno delle foglie accartocciate. La prolungata persistenza rende inoltre possibile una riduzione dei trattamenti necessari senza per questo pregiudicarne l'efficacia, mentre l'elevata selettività verso pronubi e insetti utili in genere lo rende adatto ai piani di lotta integrata.

Per una maggior efficacia, Adama consiglia l'impiego di Apollo Sc in modo precoce e tempestivo, in presenza delle uova o delle prime forme mobili degli acari, in modo da ridurre il rischio di infestazione severa e limitare il potenziale danno indotto dalle generazioni successive o da reinfestazioni.

Trattando precocemente è inoltre possibile minimizzare la presenza di residui, data l'assenza o la dimensione ancora ridotta delle bacche. In questi casi sono sufficienti dosaggi di 50-60 ml/hl. In alternativa, si consigliano dosaggi di 40 ml/hl in combinazione con un acaricida specifico per forme adulte, come Mitor di Adama.

Per maggiori informazioni:
Adama Italia S.r.l.
Via Zanica, 19
24050 Grassobbio (BG)
+39 035 328811
www.adama.com

Data di pubblicazione: