Nei giorni di venerdì 19 e sabato 20 maggio scorsi, forti venti di oltre 100km/h si sono abbattuti in prevalenza sulla Sicilia orientale, senza risparmiare tratti della costa settentrionale e il centro dell'Isola. I danni alle coltivazioni, perlopiù a serre coperte a plastica (vecchia) e tunnel, hanno riguardato anche molti agrumeti in fioritura e frutteti in produzione. Gli effetti immediati sono stati la cascola di albicocche e pesche, oltre alla perdita di orticole in pieno campo e in serra.
Danni a tunnel
Certamente non si tratta di granché rispetto alle proporzioni della devastazione con cui deve lottare l'Emilia Romagna in questi giorni, ma è anche vero che ogni azienda deve fare i conti con le proprie criticità e, soprattutto, con i danni che riceve dalle avversità meteorologiche. Peraltro, non è passato molto tempo da quando agli inizi del mese febbraio scorso (proprio nei giorni della Fruit Logistica), la Sicilia sudorientale venne alluvionata. Proprio nella zona della fascia trasformata si erano contati danni enormi, da cui molte aziende non si sono ancora riprese e che non saranno indennizzate.
Tunnel divelti
Le testimonianze dalla Sicilia a seguito del vento forte
"Ho avuto diversi danni al ceraseto e al vigneto - dice un frutticultore e di uva tardiva di Naro (AG) - Non solo si è staccata buon parte della copertura a plastica, ma abbiamo perso anche molti germogli. Tante le ciliegie prossime alla raccolta che sono finite a terra".
Ciliegie a terra, strappate dal vento
"Sono cadute molte albicocche e pesche, distruggendo quelle in fase di maturazione - riferisce un produttore di Canicattì (AG) - Nei vigneti abbiamo perso parecchi tralci, ma rispetto al frutteto qui i danni sono molto minori".
"Purtroppo abbiamo dovuto constatare la fioritura dei nostri limoni completamente distrutta - spiega un limonicoltore di Capo D'Orlando (ME) - Tutto questo si tradurrà in mancata produzione".
"Abbiamo avuto importanti danni alle strutture - dice un orticoltore di Paternò (CT) - le nostre serre tecnologiche in cui coltiviamo pomodoro adesso devono essere riparate, per non parlare delle mancate raccolte, specialmente in un momento come questo che fa segnare prezzi molto interessanti: è un peccato".
Serre e coltivazioni rovinate
"Tanta plastica strappata dalle serre e un cancello abbattuto - riferisce un coltivatore di Ragusa - I danni tutto sommato sono abbastanza contenuti. Poteva andare molto peggio".
Come nella zona di Ispica (RG), dove un agricoltore parla "di 50mila euro di danni alle strutture, oltre a quello da quantificare per la mancata raccolta di zucchina bio".
Serra distrutta
Più importanti i danni in un'azienda di Marina di Ragusa che ha subito forti danni anche alle strutture serricole. Difficile dire dove le raffiche di vento abbiano prodotto maggiori danni, ma tra Scicli e Vittoria ce ne sono stati parecchi, come si vede dalle foto. Problemi rilevanti anche a Ispica (RG) e Mazzarrone (CT).

La conta dei danni evidenti all'occhio, come sempre in questi casi, richiederà qualche giorno, ma solo tra diverse settimane si vedrà in tutta la sua dimensione la perdita economica che le aziende dovranno affrontare, non solo per le perdite immediate ma anche per la commercializzazione di prodotti inevitabilmente condizionata da una ridotta qualità.