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Giorgio Donnarumma, sales manager Nuovafrutta, sul comparto etnico-esotico:

"Platano e yuca, segmenti di mercato molto particolari. Ottima la stagione del mango giallo di Santo Domingo"

"Gli ultimi tre anni, complici il Covid-19 e i cambiamenti climatici, sono stati complicatissimi per il platano, con la mancanza di investimenti nelle piantagioni in Ecuador e Colombia. In primis, quelli legati agli agrofarmaci, a causa dell'innalzamento dei prezzi - spiega Giorgio Donnarumma, sales manager della milanese Nuovafrutta - I volumi di qualità sono diminuiti sempre più, sia per il platano colombiano maturo sia per quello verde ecuadoriano. Se normalmente vendiamo 3 container a settimana, in questo momento ne commercializziamo un po' meno a causa di un approvvigionamento di merce più scarso".


Platano colombiano maturo, a marchio Fyffes (foto fornita da Giorgio Donnarumma)

"I prezzi del prodotto in acquisto sono, quindi, cresciuti e non poco: se nel periodo pre-Covid, in media la quotazione era di 25 euro a cassa da 21 kg circa, ora parliamo di 10 euro in più, ovvero 35 euro/cassa - continua Donnarumma - La situazione attuale sta tendendo alla normalizzazione, e questo sarà più evidente soprattutto dal 20 giugno in poi, quando riprenderanno le importazioni di platano dall'Ecuador. E' da aprile, infatti, che l'import è bloccato per problemi legati alla qualità". Nuovafrutta lavora con Fyffes e Dole.


Platano verde ecuadoriano, a marchio Dole (foto fornita da Giorgio Donnarumma)

Donnarumma segnala però come altri Paesi, che prima non venivano presi in considerazione dal mercato europeo, siano riusciti a spiccare e a rappresentare una potenziale "alternativa". "Ad esempio la Costa Rica, con la quale lavoriamo da qualche mese, con eccellenti risultati, e il Messico. Lì le piantagioni sono però giovani e i volumi, al momento, sono ancora limitati. Altra nazione alternativa è il Guatemala".

L'azienda all'ingrosso vende anche chip di platano, in vari gusti. "Il prodotto è però commercializzato solo nei negozi etnici". 

Yuca o manioca
"Quello della yuca della Costa Rica è un altro segmento di mercato molto particolare. Essendo una radice, è condizionata dai cambiamenti climatici. Come per il platano, anche per la yuca i prezzi sono cambiati dal pre al post-Covid, con una differenza di circa 10 euro a collo da 18 kg. Si è passati da 24-25 a 34-35 euro/collo. I rincari sono stati dovuti principalmente a un aumento dei costi del trasporto marittimo: dai 3.000-4.000 dollari pre-pandemia ai 6.000-7.000 dollari attuali".


Yuca della Costa Rica (foto fornita da Giorgio Donnarumma) 

Secondo quanto riferisce Donnarumma, la yuca è un prodotto consumato molto meno in estate. "In termini qualitativi, il prodotto attuale non è perfetto, in quanto risente della siccità in Costa Rica. Da due mesi, nel Paese, non piove".

Zenzero
Situazione peculiare anche per questo prodotto, secondo Donnarumma. "I prezzi dello zenzero cinese rimangono molto elevati: in acquisto parliamo di oltre 3.000 dollari a tonnellata (CIF-Cost Insurance and Freight Rotterdam) contro i 1.500 dello scorso anno. Di conseguenza, i consumi sono in calo".

"Lo zenzero della Costa Rica mostra una qualità scadente, ma un prezzo soddisfacente. Una cassa da 13 kg costa sui 22 dollari FOB (Free On Board). A breve, inizierà anche la campagna del prodotto brasiliano, in arrivo via mare, e dopo il 10 giugno il mercato dovrebbe normalizzarsi".


Mango giallo di Santo Domingo (foto fornita da Giorgio Donnarumma)

Mango giallo di Santo Domingo
"Quest'anno il prodotto è spettacolare: qualità molto alta e sapore ottimo. Complice il fatto che il Perù ha concluso la stagione e il Messico non ha ancora iniziato, il frutto senza fibra viene apprezzato anche da qualche italiano, nonostante sia completamente giallo. Il prezzo si aggira sui 4 euro/kg e le vendite, per la nostra azienda, sono aumentate del 10-15%. Da 800-1.000 casse a settimana, siamo passati a commercializzarne 1.500. Quantitativi notevoli per questa tipologia di mango".


Lime brasiliano (foto fornita da Giorgio Donnarumma) 

Lime
Il mercato sta crollando. "Prevedo un forte picco al ribasso per la prossima settimana (la 21 del 2023, ndr): se oggi vendiamo il lime brasiliano a 9-10 euro/collo, nei prossimi giorni il prezzo dovrebbe crollare fino a 5,50 euro", conclude Donnarumma.