In Belgio sta volgendo al termine la seconda edizione della Chicory Week (1-7 febbraio). Questa campagna della Flanders Agricultural Marketing Board (VLAM) punta a diffondere sempre più la conoscenza dell’indivia belga, un orgoglio del Paese, ed è considerata estremamente necessaria: "I dati sui consumi a lungo termine continuano a registrare una tendenza al ribasso", dice Nele Van Avermaet della VLAM.
Herman Lion, dell’azienda all’ingrosso belga Lathouwers and Co., pensa che le campagne dovrebbero essere rivolte soprattutto ai giovani. "Molti di loro non conoscono il prodotto o non lo amano. È a questo target che bisognerebbe rivolgersi per sviluppare una maggiore consapevolezza e mostrare quanto è buona l'indivia belga", afferma Lion.
La stagione finora è stata abbastanza buona. Benny Cuypers della cooperativa BelOrta parla di un mercato in parte carente e, di conseguenza, con buoni prezzi.
Lion concorda: "La qualità è buona. Dicembre è stato ottimo e anche le vendite di gennaio sono andate bene. Ora, però, sembra che stiano di nuovo rallentando. Dopo le vacanze, gli acquisti sono diminuiti e il clima più caldo non ha favorito il consumo di indivia belga. Le vendite ci sono, ma la domanda del settore retail lascia a desiderare". Un momento ideale, a quanto pare, per riportare l'attenzione su questo 'oro bianco'.
VLAM organizza sempre la Chicory Week nella prima settimana di febbraio. "Abbiamo iniziato l'anno scorso e continueremo a puntare i riflettori sull’indivia belga ogni anno, in questo stesso periodo. Quest'anno la partecipazione è aumentata. Sono venuti a incontrarci cooperative, coltivatori e organizzazioni degli agricoltori", afferma Nele.
"Parliamo con retailer, Comuni, Horeca e anche commercianti (all'ingrosso). Possiamo giustamente definirla una campagna di settore molto vivace. Speriamo di avere buoni risultati". La prima edizione ha portato a un aumento del 35% delle vendite d’indivia belga. "Dobbiamo assicurarci che continui anche dopo la settimana promozionale", aggiunge Nele.
Convenience e ispirazione
Il settore non ha avuto vita facile negli ultimi anni. Vendite e consumi sono stati in costante calo. Secondo Nele, la competizione per lo spazio sugli scaffali è una delle cause principali. "Sono soprattutto le persone anziane ad acquistare ancora l’indivia belga, ma questo perché la scelta delle verdure è stata molto più limitata. Ora ci sono tante opzioni diverse".
"E forse agli acquirenti piace meno l’indivia belga. Inoltre, il suo sapore è un 'problema', soprattutto per i bambini. Infine, si tratta solo di farsi ispirare. Molte persone conoscono solo alcuni modi per preparare questo ortaggio, ma in realtà ci sono tante possibilità. Pertanto, cerchiamo di presentare molti piatti per dimostrare che l’indivia belga può essere utilizzata in mole ricette", spiega Nele.
Herman vede la presentazione dell'indivia belga come la soluzione principale. "I piatti pronti sono molto popolari al momento. I giovani vogliono qualcosa di facile e veloce. Si potrebbe proporre anche l’indivia belga in questo modo. Questo non significa che la gente mangi in modo meno salutare. I prodotti che proponiamo, come l’indivia belga precotta, funzionano molto bene".
"Ha un veloce utilizzo, basta avere delle idee su come includerla nei diversi piatti". Tuttavia, il commerciante affida in questo caso un ruolo determinante ai retailer. "I prezzi dei supermercati sono troppo alti. L’indivia belga è semplicemente troppo costosa nei supermercati. Insieme ai coltivatori, non abbiamo alcun profitto. Sembra che i prezzi alti dissuadano le persone dall'acquistare questo prodotto", aggiunge Herman.
Prodotto sempre più accattivante
Nele aggiunge che c'è una grande differenza tra l’indivia belga coltivata in idroponica e quella in pieno campo. "Di recente, ho visto che l’indivia belga da coltivazione idroponica viene venduta a 1,50 euro a confezione, mentre quella in pieno campo costa 4,99 euro. È facile scegliere, vince sempre il prezzo. Ma questo non aiuta i coltivatori di indivia belga in pieno campo, la cui coltivazione è molto impegnativa".
Nele è d'accordo. "Il numero dei coltivatori sta diminuendo perché non vedono futuro in questa coltivazione. Tuttavia, sono convinto che l’indivia belga esisterà sempre. È apprezzata e dovrebbe essere promossa per tutto l'anno. È difficile, ma io sono certo che, grazie a questa settimana dedicata, spingeremo i consumatori a preparare qualcosa di diverso".
"Voglio che le persone conoscano l’indivia belga e continuino sempre più ad acquistarla, anche dopo questa settimana. Spero e mi appello affinché anche l’anno prossimo ci sia la massima partecipazione, in modo da conservare in futuro questo nostro patrimonio culinario. Per ora, speriamo in una settimana fantastica, e nei conseguenti risultati", conclude Nele.
Per maggiori informazioni:
Nele Van Avermaet
VLAM
+32 (0) 248 66 494
nele.vanavermaet@vlam.be
www.vlam.be
Lathouwers en Co39 Veilinglaan
1861, Wolvertem (Meise), Belgio
+32 (0) 523 97 900
info@lathouwers.net
www.lathouwers.net