Nell'ultimo periodo, sul mercato europeo sono arrivati ingenti volumi di mirtilli peruviani: le settimane di spedizione del maggior numero di container sono state la 38 e la 39. "Ma da allora i volumi sono diminuiti settimanalmente. Se si continua su questa linea, i prezzi dovrebbero effettivamente salire, ma tutti guardano ancora troppo a ciò che è arrivato piuttosto che a ciò che arriverà", osserva Jan Marc Schulz di SFI Rotterdam.
"Purtroppo, ci sono operatori del mercato che sono disposti a pagare prezzi troppo bassi, rendendo triste la situazione delle vendite di piccoli frutti. Anche negli Stati Uniti il mercato non è molto favorevole al momento - continua Jan Marc - Ma siccome i maggiori arrivi li abbiamo avuti dal Perù, mi aspetto che l'offerta diminuisca notevolmente nelle prossime settimane. Credo che la gente si stia sbagliando, perché ci vorranno altre sei settimane prima che i primi mirtilli cileni arrivino via container".
"La domanda di piccoli frutti è stata piuttosto buona, favorita dalle dovute promozioni: ai consumatori vengono spesso proposte le confezioni da 500 grammi. Nelle vendite normali, i piccoli frutti sono vendute in confezioni da 125, 200 o 300 grammi, a seconda del rivenditore - ha dichiarato l'importatore - A livello di qualità è una buona stagione, ma in questo senso non abbiamo quasi mai problemi durante la stagione del Perù".
Quale sia l'impatto dell'inflazione sulle vendite di frutta all'estero, Jan Marc ha difficoltà a valutarlo. "Per quanto riguarda i costi, è aumentato tutto, dalla plastica ai cartoni, per non parlare del trasporto. Ciò ha un grande impatto sull'intera catena. Personalmente non credo che le vendite siano deludenti, solo i piccoli frutti biologici sembrano essere scarsamente richiesti, in quanto vediamo un vero e proprio calo dei consumi in quel comparto".
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