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L'opinione di alcuni operatori sulle urgenze da chiedere al nuovo governo

Caro (futuro) ministro ti scrivo, e non distrarti neanche un po'

"Caro (futuro) ministro ti scrivo, e non distrarti neanche un po' ", così si potrebbe parafrasare una famosa canzone di Lucio Dalla. A "scrivere" al futuro ministro delle Politiche agricole sono alcuni operatori della filiera, interpellati da FreshPlaza. Il tema è presto detto: le emergenze immediate da risolvere e le strategie a medio e lungo termine.  

Maurizio Filippi

Maurizio Filippi, responsabile della ditta Commercio Frutta di Forlì e già presidente regionale di Fruitimprese, ci fornisce un quadro preciso: "L'agricoltura italiana si snoda in tantissimi settori e ognuno con problematiche diverse, quindi non esiste un ministro ideale. Tanto più se consideriamo che, da diversi anni, i politici affidano questo incarico come accomodamento fra partiti e non per competenza. Da decenni l'agricoltura non rientra più nelle strategie importanti di qualsiasi governo e quindi abbiamo già detto tutto. Non ci ascolta nessuno e non vi è competenza politica".

Renzo Piraccini

Renzo Piraccini, presidente di Macfrut, fa presente che il costo dell'energia agli attuali livelli mette a rischio tutte le filiere: "Pensiamo al packaging, a carta e plastica. Senza questi materiali non si portano gli alimenti nei punti vendita. Su questo tema dell'energia, credo che l'Unione europea non sia stata all'altezza e occorre davvero ripensare a tutta la strategia. Anche le politiche relative al settore alimentare vanno ripensate: non possiamo essere dipendenti su tutto".

Altro aspetto che Piraccini rimarca è quello del cuneo fiscale: "La manodopera non può avere costi totalmente diversi non solo a livello di Unione europea, ma anche nella stessa Italia. Le regioni autonome e il sud hanno un costo medio orario di 10 euro l'ora, contro i 17 in Emilia Romagna, nei magazzini. Non è possibile andare avanti così".

Patrizio Neri

Patrizio Neri, presidente di Jingold, chiede strategie affinché le aziende agricole possano essere competitive, se non a livello globale, almeno a livello europeo: "Energia, acqua, manodopera sono tre temi fondamentali su cui occorrono piani strutturati di lungo respiro. Occorre cerare consorzi e costruire bacini di raccolta, specialmente per le aree collinari che, in Italia, sono la gran parte. Se gli agricoltori abbandonano i territori, i costi sociali saranno altissimi. Le imprese vanno incentivate e sostenute a creare posti di lavoro, non essere spinte nel baratro per chiudere".

Ernesto Fornari

Ernesto Fornari, direttore di Apofruit, analizza la situazione su due fronti: emergenza immediata e strategia a lungo termine. "Il costo dell'energia deve assolutamente essere abbattuto, o salta tutto il sistema. Noi in agosto abbiamo pagato 1,45 milioni di euro contro 320mila di un anno fa, e non siamo un'azienda energivora! Abbiamo pure il 25% di corrente da fotovoltaico di proprietà. Detto questo, serve poi una strategia di lungo periodo su tanti temi, fra cui la manodopera: non siamo più in campagna elettorale, ora la demagogia deve lasciare spazio alla concretezza. Servono flussi organizzati per dare lavoro agli immigrati e manodopera alle nostre imprese".

Fornari, inoltre, tocca il tema del biologico, di cui Apofruit con Almaverde è stato precursore in Italia: "Si parla molto di biologico, ma intanto in momenti di crisi come questo i supermercati lo tolgono, o quasi, dall'offerta, perché dicono che costa troppo e non se ne vende abbastanza. E allora che fine fanno tutti gli investimenti sostenuti dalle nostre imprese? Il nuovo ministro potrebbe lavorare affinché, ad esempio, tutte le mense con appalti pubblici servano alimenti bio".

Carlo Carli

Un tema comune a tutti gli interpellati, ma soprattutto a Carlo Carli, presidente Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini e vice presidente del CER, è quello dell'acqua: "Serve un piano di lungo respiro per accumulare acqua. Gli estremi climatici mettono a rischio non solo l'agricoltura, ma tutto l'approvvigionamento idrico. Bisogna dare il via, subito, a lavori per creare bacini di accumulo, laghetti, finanziarli con il sostegno del pubblico, e fare presto. Serve concretezza, non chiacchiere".

Foto Carlo Dani