Dopo l'annata scorsa, caratterizzata da un'offerta contenuta dovuta a molteplici problemi climatici, era lecito attendersi per la stagione 2022/23, un aumento produttivo, favorito anche dalle superfici in ascesa in diversi Paesi.
Nonostante vi siano in atto tendenze diverse tra i Paesi produttori, tutte delegazioni presenti alla conferenza IKO 2022 hanno rimarcato alcuni aspetti comuni a tutti, come l'impatto sempre più evidente del cambiamento climatico sulla coltivazione, la crescente carenza di forza lavoro e la più difficoltosa catena di approvvigionamento, l'incremento del costo delle materie prime, più costi sulla logistica, costi portuali e doganali, i rincari energetici, la generalizzata incertezza economica e la crescente inflazione.
Il principale Paese produttore europeo, l'Italia dopo l'offerta limitata dello scorso anno, ritorna nel 2022/23 su un livello più regolare ma inferiore al potenziale e di fatto non certo eccedentario, pari a circa 365.000 tonnellate, di cui 257.000 tonnellate di prodotto a polpa verde e 106.000 tonnellate di prodotto a polpa gialla. Ancora poco significativi i volumi del kiwi rosso.
Gli investimenti dedicati a kiwi si confermano in crescita in Grecia e questa espansione dovrebbe proseguire anche nei prossimi anni. Le stime sulla produzione in Grecia si riferiscono alla produzione totale, pari a circa 355.000 tonnellate nel 2022, in crescita sullo scorso anno; in questo caso sarà necessario valutare l'entità della produzione commercializzabile, visto che sembra presente una elevata percentuali di calibri piccoli.
Italia e Grecia si contendono quindi da alcuni anni il primato sulla produzione del kiwi verde e da sottolineare che entrambi i paesi presentano una forte propensione all'export: l'Italia esporta circa il 70% dell'offerta interna e la Grecia quasi la totalità, circa 197.000 tonnellate nell'ultima campagna.
E' prevista in calo l'offerta 2022 in Portogallo rispetto alla stagione precedente, nonostante superfici in lieve e progressiva crescita, che dovrebbe posizionarsi sulle circa 47.000 tonnellate. La diminuzione dell'offerta è imputabile all'ondata di calore estiva che ha comportato anche in questo caso un minore sviluppo del calibro dei frutti.
Le superfici a kiwi coltivate in Francia contemplano complessivamente di circa 4.100 ettari. Per il 2022/23 le produzioni sono stimate su circa 46.500 tonnellate, in lieve ripresa dopo i danni da gelo dello scorso anno. Parte dell'incremento è legato alla crescita del kiwi a polpa gialla. In termini commerciali, prosegue la diminuzione del prodotto venduto sui mercati esteri e parallelamente il mercato interno continua a crescere.
Nella vicina Spagna le previsioni 2022 indicano una produzione commercializzabile di 26.500 tonnellate, in calo sul 2021, a causa del caldo estivo e della siccità che hanno influito sullo sviluppo dei calibri, mentre le superfici risultano in progressiva espansione. La Spagna si conferma come il più grande importatore di prodotto in Europa.
A livello europeo per la stagione commerciale 2022/23 pur lontani dalla piena potenzialità produttiva si stimano quantitativi di kiwi su oltre 800.000 tonnellate, avvicinandosi così a livelli di raccolto simili a qualche anno fa.