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Focus sul mercato globale delle pere

Le prospettive per le pere di questa stagione sono generalmente positive, nonostante alcuni paesi come la Spagna, il Sudafrica e la Cina abbiano segnalato problemi di produzione a causa delle condizioni climatiche avverse. In Spagna questo è in qualche modo compensato dagli alti livelli zuccherini, riscontrati anche nei Paesi Bassi. In Nord America le condizioni meteorologiche hanno ritardato il raccolto, ma i livelli di produzione non sembrano averne risentito, mentre l'Italia prevede un raccolto quasi doppio rispetto all'anno scorso, nonostante la siccità. In Grecia i coltivatori hanno dovuto affrontare difficoltà non legate al clima, in quanto hanno faticato a trovare lavoratori per la raccolta. In Germania la domanda del popolare frutto continua a crescere e in Argentina il colpo della perdita del mercato russo è stato attenuato dall'aumento delle esportazioni altrove.

Paesi Bassi: si prevede una maggiore pressione all'inizio della stagione di commercializzazione
Se inizialmente era stato previsto un grande raccolto di pere nei Paesi Bassi, la selezione dei volumi e dei calibri continua a essere deludente e le aspettative sono state ridimensionate. Ciononostante, i commercianti olandesi non sono negativi riguardo alla stagione di vendita. Si prevede che, soprattutto all'inizio della campagna, ci sarà una certa pressione sul mercato da parte dei coltivatori che hanno bisogno di denaro e vogliono evitare alti costi di stoccaggio refrigerato. Ma il ragionamento generale è che se questo si traduce in prezzi più bassi e in molte vendite, ciò non può che tradursi in un mercato in crescita durante la stagione. Per inciso, in questa fase il prezzo non si è ancora stabilizzato. Dal punto di vista qualitativo, le pere sono molto buone e, grazie alle molte ore di sole, spicca soprattutto l'elevato grado zuccherino.

Belgio: raccolta quasi terminata
La raccolta del nuovo raccolto di pere belghe è quasi terminata. Un commerciante afferma che i frutti sono generalmente di buona qualità, ma le condizioni variano molto tra i lotti. "Qualitativamente ci sembrano molto buone; ci sono molte meno pere di II categoria e il contenuto zuccherino è molto alto. Si nota una grande differenza tra i lotti. Il maltempo ha avuto effetti drammatici molto localizzati su alcuni coltivatori e la qualità dei lotti non irrigati, quando ha fatto caldo, è notevolmente inferiore a quella dei lotti irrigati. Siamo fortunati ad aver potuto contare su un'ottima irrigazione. Tuttavia, nel complesso le pere saranno più piccole di 5-10 mm rispetto all'anno scorso". In termini di volumi, il commerciante stima che ci sia stato un raccolto maggiore rispetto all'anno scorso.

Un esportatore belga prevede che la siccità e le successive tempeste faranno sì che un numero minore di pere sia adatto alla lunga conservazione e ciò creerà un mercato stressante. "Dal momento che molti frutti non saranno adatti alla lunga conservazione, mi aspetto che si verifichino molte vendite anticipate. Il fatto che tutto debba essere venduto a brevissimo termine creerà una certa pressione sul mercato. L'anno scorso siamo riusciti a vendere fino a luglio, ma quest'anno è possibile che alcuni lotti di Conference non arrivino nemmeno ad aprile. Questo porterà a un mercato stressante all'inizio della stagione. Inoltre, verso la fine della stagione potrebbe portare a una sostanziale carenza, che ancora una volta non è auspicabile".

Germania: aumento della domanda e cambiamenti nell'assortimento
In questa stagione, in Germania, si è registrato un certo movimento nell'assortimento delle pere: le nuove aggiunte sono state la Gute Luise olandese, mentre è aumentata l'importanza della Santa Maria italiana e della Williams Christ. È aumentata anche l'importanza della Santa Maria turca e della Gute Luise tedesca. Nel frattempo sono entrate sul mercato le Conference da coltivazione nazionale e le Gute Luise olandesi e belghe. D'altra parte, la varietà Clapps Liebling tedesca ha perso importanza. Nonostante i numerosi cambiamenti nell'assortimento, la domanda si è potuta soddisfare senza difficoltà. I prezzi non hanno quindi subito variazioni significative. "Nel complesso, la richiesta è in aumento, mentre i piccoli frutti e le drupacee nazionali stanno perdendo importanza", sottolinea un grossista.

Francia: produzione raddoppiata rispetto allo scorso anno e commercializzazione anticipata di due settimane
Al 1° settembre 2022 la produzione francese di pere è stimata in quasi 150mila tonnellate. La produzione è raddoppiata rispetto al 2021, anno che ha subito una forte riduzione nella produzione a causa delle gelate primaverili. Si prevede quindi che la produzione del 2022 aumenterà notevolmente e sarà vicina al suo pieno potenziale. Nella regione PACA, i calibri delle pere estive sono elevati, mentre per altre varietà i calibri potrebbero risentire della siccità. Nella Valle del Rodano, nonostante la riduzione dei calibri dovuta all'ondata di caldo e alla siccità, si prevede un forte aumento della produzione di pere nel corso dell'anno. In Linguadoca e Rossiglione la produzione è stimata in forte aumento nel corso dell'anno.

Quest'anno la commercializzazione delle pere per la campagna 2022/23 è iniziata con 15 giorni di anticipo rispetto al calendario, in agosto, in un mercato ancora occupato da frutti estivi. I prezzi delle pere sono inferiori a quelli del 2021. Con le alte temperature, il consumo rimane orientato verso i frutti estivi (pesche e albicocche). La domanda è attualmente bassa per le pere, nonostante l'elevato contenuto zuccherino del frutto.

Italia: stimata resa superiore rispetto allo scorso anno, nonostante la siccità
In Italia, sono stimate oltre 470.000 tonnellate di prodotto per il 2022, più del doppio rispetto allo scorso anno. La campagna pericola avanza, dopo esser stata messa a dura prova da un lunghissimo periodo siccitoso che ha provocato stress idrico alle piante e problemi di accrescimento ai frutti. Le pere italiane, infatti, sono state strette nella morsa fra siccità, malattie (come l’Alternaria) e insetti dannosi (come la cimice asiatica).

Sui mercati all'ingrosso italiani, si trovano diverse varietà di origine nazionale: Abate Fetel, Carmen, Conference, Coscia, Williams, Max Red Bartlett. A seconda di calibro, categoria e confezionamento si parte da 0,80 euro/kg e si arriva a 2,00 euro/kg.

Un produttore del nord d’Italia riferisce che le pere estive hanno registrato rese inferiori alle aspettative, ma i prezzi non hanno rispecchiato tale diminuzione.

La produzione pericola della provincia di Ferrara, a metà agosto, ha subito condizioni meteo avverse. Varietà di pere autunnali sono cadute dagli alberi per il forte vento. In generale, i calibri non risultano del tutto soddisfacenti per il mercato, ma sono migliori rispetto allo scorso anno e, con essi, le rese.

Un produttore siciliano dichiara: "Nonostante le difficoltà dovute ai rincari dei prezzi di produzione, siamo riusciti ad assolvere a tutte le pratiche agronomiche necessarie. Anche sul piano della manodopera ce la siamo cavata bene. La produzione di pere Coscia è buona, grazie all'ottima allegagione dei frutti nei nostri impianti di riferimento. Il clima quest'anno non ha dato grandi pensieri a queste colture. Sul piano commerciale, il prodotto ha avuto un ottimo riscontro con vendite soddisfacenti presso i retailer nazionali". Al mercato all'ingrosso di Milano, il prezzo prevalente per le pere Coscia siciliane si aggira su 1,60 euro/kg.

Secondo i dati di GfK Consumer Panel, negli ultimi 12 mesi le pere sono state acquistate dal 47,7% delle famiglie italiane. Lo scorso anno la percentuale era 57,3%. Il prezzo medio, però, è salito di quasi il 20% nell'anno terminante a luglio 2022: la spesa media per atto è arrivata a 2,47 euro a fronte di una media di 1,03 kg acquistati.

Spagna: il clima in fase di coltivazione causa effetti negativi
La campagna delle pere spagnole sta incontrando molte difficoltà, soprattutto a causa della diminuzione della produzione, dell'abbondanza di piccoli calibri, delle deformazioni dei frutti e dei costi elevati. A Lleida, una delle maggiori aree di produzione della Spagna, la produzione sarà inferiore di circa il 30-35% a causa dei danni provocati dalle gelate di aprile. Alcune zone hanno perso fino al 60% della produzione. Le ondate di caldo di giugno e luglio hanno avuto un impatto sulle dimensioni dei frutti, che saranno prevalentemente piccoli.

Normalmente, per le pere Conference erano richiesti calibri 60-65, ma quest'anno sarà impossibile trovare volumi sufficienti con queste dimensioni e i rivenditori dovrebbero puntare ad avere pere di calibro 55-60. D'altra parte, un numero considerevolmente elevato di pere presenta malformazioni a causa delle condizioni climatiche avverse. Sarà quindi complicato ottenere buoni prezzi, sia per i coltivatori che per i commercianti, dati gli alti costi di produzione, che in un anno sono aumentati del 25-30%, e le condizioni dei frutti. Anche se le dimensioni delle pere saranno generalmente più piccole in questa stagione a causa del caldo estremo, i frutti hanno un'ottima qualità e sono ancora più dolci secondo il settore, che chiede ai consumatori di prestare maggiore attenzione quest'anno al sapore piuttosto che all'aspetto. La riduzione delle pezzature è stata una situazione generale non solo nelle regioni di Lleida, ma in tutta la Catalogna, nel resto della Spagna e in Europa.

A Navarra, ad esempio, la produzione potrebbe diminuire anche del 30%. La riduzione potrebbe oscillare tra le 3.800 e le 4.500 tonnellate. Vale la pena notare che Navarra ha raccolto 15.100 tonnellate di pere nel 2021. Le pere della Navarra avranno anche dimensioni più piccole a causa del caldo intenso.

Grecia: buoni volumi, ma difficoltà a trovare manodopera per la raccolta
La raccolta delle pere greche è terminata. Dal punto di vista qualitativo, in questa stagione il clima greco è stato favorevole alle pere. Non ci sono stati grossi danni da gelate durante la fioritura, che l'anno scorso era stato il problema principale. Inoltre, non ci sono state piogge durante il periodo di raccolta, che è durato dal 20 luglio al 22 agosto, e la temperatura non ha superato i 35 °C, quindi non ci sono state scottature sulle pere.

Le principali varietà esportate in Grecia sono la Coscia, conosciuta anche come Ercolini, e la Santa Maria. Sono disponibili anche le pere Blanquilla, che forse non sono così conosciute nel nord dell'Europa. Tuttavia, è la pera più venduta sul mercato interno ed è molto apprezzata anche a Israele. In termini di volumi, la Grecia lavora più con le pere Santa Maria e poi con la Blanquilla. La Coscia è una varietà poco coltivata rispetto agli anni precedenti, perché la maggior parte dei coltivatori l'ha sostituita con la Santa Maria.

"La sfida principale per i nostri coltivatori fino a questo momento è stata quella di trovare lavoratori per il processo di raccolta. In tutte le regioni d'Europa c'è una notevole mancanza di personale per la raccolta. La situazione non è diversa per la Grecia, dato che la maggior parte dei lavoratori, che ha raccolto la frutta l'anno scorso, non è venuta quest'anno".

Sudafrica: la mancanza di pioggia fa preoccupare i coltivatori
Nei pereti sudafricani sono in piena fioritura le prime pere Early Bon Chretien e, nelle zone più fredde, anche le pere Forelle e Abate Fetel.

Le esportazioni di pere del Sudafrica sono ormai sostanzialmente terminate, con 16,8 milioni di cartoni da 12,5 kg esportati in questa stagione, oltre 2 milioni di cartoni da 12,5 kg in più rispetto al 2021 (con un aumento del 13%). Le pere (Forelle e Packham, soprattutto) continuano a essere fornite al mercato interno.

Le esportazioni verso la Russia, un grande mercato per le pere, sono diminuite del 10% (sono stati comunque spediti 2,5 milioni di cartoni), mentre si è registrato un aumento del 28% delle pere verso l'Europa, del 23% verso l'Estremo Oriente e del 25% (da una base molto bassa) verso le isole dell'Oceano Indiano, probabilmente a causa della ripresa del turismo. Si è registrato anche un aumento del 26% delle esportazioni di pere in Africa e del 17% in Medio Oriente.

Soprattutto la Langkloof ha avuto rese migliori quest'anno e la Forelle è aumentata del 30% rispetto alla scorsa stagione.

La cultivar Celina (QTee) ha registrato una forte crescita, con volumi di esportazione raddoppiati rispetto all'anno precedente. Anche la pera sudafricana Cheeky continua a registrare una buona crescita.

I coltivatori di pere in Sudafrica sono un po' preoccupati per la quantità di pioggia a Il Capo, poiché le piogge sono iniziate in ritardo e a volte i frutticoltori hanno dovuto irrigare durante l'inverno (cosa che idealmente vorrebbero evitare del tutto, visti anche i costi dell'elettricità).

Il tanto atteso accesso del Sudafrica alla Cina per le pere sta iniziando lentamente con prove commerciali per quanto riguarda il confezionamento.

Cina: i prezzi delle pere Huangguan aumentano del 50%
Le pere Huangguan e Ya sono le principali varietà cinesi destinate all'esportazione. Nello Hebei, che è la principale area di produzione delle pere cinesi, dopo la stagione di raccolta di luglio e agosto, lo stoccaggio delle Huangguan è stato completamente completato. 

La pera Huangguan è una varietà importante per l'esportazione ed è molto popolare tra i gruppi di cinesi d'oltremare e la popolazione locale. Il volume delle esportazioni di pere Huangguan è diminuito quest'anno, soprattutto a causa dell'aumento del costo dei frutti e del calo del potere d'acquisto nei mercati esteri.

In questa stagione la produzione di pere Huangguan è diminuita di circa il 25% e il volume di stoccaggio è diminuito di circa il 15% rispetto all'anno scorso. A causa della diminuzione della produzione, il prezzo medio è aumentato di circa il 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e l'aumento del prezzo iniziale è ancora più elevato.

Nord America: prevista una produzione simile nonostante il ritardo nella raccolta
La raccolta delle pere è in corso in Nord America e attualmente si sta svolgendo in quattro regioni chiave del Pacifico nordoccidentale: Wenatchee, Yakima, Mid-Columbia e Medford.

L'ente industriale locale ha recentemente annunciato la prima stima ufficiale del raccolto di pere fresche 2022/23 per Washington e Oregon. La stima delle pere fresche è di 16,2 milioni di cassette standard equivalenti. Si tratta di un valore in linea con la media quinquennale, ma molto vicino alla produzione dell'anno scorso, pari a 16.288.849 cassette standard 44#.

La raccolta è iniziata a metà agosto per le varietà estive come Starkrimson e Bartletts e i coltivatori vedono una gamma completa di formati disponibili, tra cui frutti di grandi dimensioni, formati più piccoli per riempire i popolari sacchetti e formati per soddisfare la domanda del mercato di esportazione. All'inizio e alla metà di settembre i coltivatori hanno iniziato a raccogliere anche le pere Bosc, Green e Red Anjou. A settembre saranno disponibili anche pere speciali come le Comice, le Seckel, le Forelle e le Concorde. L'ufficio riferisce inoltre che le Anjou verdi sono in leggero aumento quest'anno, mentre le Bosc e le Anjou rosse sono in leggero calo.

La stima delle pere biologiche dovrebbe essere di 1.823.000 milioni di box standard equivalenti. In percentuale, le pere biologiche sono cresciute leggermente dal 9-10% dell'anno scorso all'11% circa di quest'anno.

Come le mele, anche la raccolta delle pere di quest'anno è avvenuta con qualche settimana di ritardo rispetto al normale, a causa del prolungarsi di un clima più fresco e umido nel mese di aprile, quando gli alberi erano in fiore. La raccolta dovrebbe terminare all'inizio o alla metà di ottobre.

Per quanto riguarda la domanda, alcuni produttori segnalano una domanda interna piatta e quest'anno cercano di rivitalizzare la categoria con iniziative come un maggior numero di confezioni, ad esempio frutta in sacchetti, confezioni a peso fisso per la vendita al dettaglio e altro ancora. Inoltre, stanno cercando di ottenere maggiori opportunità di esposizione e di avvicinarsi alla parte anteriore del negozio per aumentare la visibilità delle pere.

Per quanto riguarda le esportazioni, l'industria delle pere del PNW farà molto affidamento su mercati di esportazione chiave come il Messico, il Canada e la regione dell'America centrale per riuscire a movimentare il raccolto del 2022.

Argentina: fino a giugno le spedizioni di pere argentine in Russia hanno registrato una riduzione del 43%
L'Argentina è il maggior produttore di pere dell'emisfero meridionale e, con dati consolidati fino al 2020, il quarto produttore mondiale di questo frutto; nel campo delle esportazioni, due anni fa era addirittura salito di una posizione arrivando a essere il terzo esportatore di pere, dietro solo a Cina e Paesi Bassi.

Nel Paese, come riportato dall'ente nazionale di settore nel suo Annuario 2021 con dati Senasa, nelle province di Río Negro e Neuquén ci sono più di 1.500 produttori che coltivano 18.260 ettari dove si producono soprattutto pere Williams, che rappresentano il 40,5% della superficie in produzione, seguite dalla Packham's Triumph (29,2% del totale) e dalla Beurre D'anjou (14,7%).

Nel 2021 il Brasile è stato la principale destinazione delle pere argentine, con una quota che ha rappresentato quasi un terzo delle esportazioni totali - considerando i dati forniti nel rapporto CAFI, il 32% - seguito dalla Russia, che con l'acquisizione di 73.600 tonnellate ha concentrato il 24,2% delle spedizioni di pere. Per questo motivo, vista l'importanza di questo mercato per la frutticoltura regionale, la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina ha causato un grande impatto sull'attività di esportazione. E le statistiche ufficiali lo confermano.

Con i dati aggiornati a giugno 2022, le esportazioni di pere argentine sono diminuite del 16% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, per un totale di 201.090 tonnellate, in gran parte trascinate dal calo del 43% delle esportazioni di pere verso la Russia, che sono passate da 65.622 tonnellate nella prima metà del 2021 a 37.680 tonnellate nel 2022. Sebbene, considerando i volumi di spedizione, questo calo - superato solo dalle battute d'arresto delle spedizioni verso la Cina e l'Ecuador, che pur essendo destinazioni minoritarie hanno contratto la loro partecipazione del 64 e del 65% - è compensato dal notevole aumento della ricezione di frutta in Europa e in Oriente, dove sono stati presumibilmente dirottati i volumi che non hanno potuto raggiungere il mercato russo.

In particolare, i Paesi Bassi hanno aumentato i volumi acquistati di pere argentine del 45%, la Germania del 39%, la Spagna del 36% e la Francia del 17%, mentre gli acquisti da Israele sono aumentati del 51% e negli Emirati Arabi Uniti del 96%.