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L'appello di Stefano Luciano, presidente Consorzio Terra Italiana e Cooperativa Napoli Libera

"Stiamo arrivando a un punto di non ritorno. Fate presto!"

Presso il mercato all'ingrosso Centro Agro Alimentare di Napoli (CAAN), i costi di gestione stanno arrivando a un punto di non ritorno. A riferirlo è Stefano Luciano, presidente Consorzio Terra Italiana e Cooperativa Napoli Libera, il quale spiega: "Non c’è settore che possa dirsi esente, sia esso produzione primaria che indotto. Rincari del 400% non solo non sono sostenibili, ma rendono di fatto impossibile e deficitaria qualsiasi attività nel breve periodo. Il caro carburanti e l'elevatissimo prezzo dell'energia stanno minacciando, o meglio minando alla base, l'intero sistema produttivo italiano".

"Quanto sta accadendo in questi giorni, con bollette energetiche rincarate esponenzialmente e difficoltà crescenti nei pagamenti, si ripercuote sui prezzi finali, andando ad aggravare una crisi inflazionistica già estrema. Il consumatore finale troverà un paniere sempre più costoso e la sua reazione sarà quella di ridurre i consumi. E' una reazione a catena: consumi ridotti, prezzi crescenti, costi operativi sempre più onerosi, aziende in difficoltà, chiusure, licenziamenti. In poche parole, un disastro".

"Fate presto!"
"A chi, come me, è nato qualche anno prima del tragico evento del 1980, queste parole provocano sgomento. Il giornale Il Mattino, mercoledì 26 novembre dell'anno del terremoto dell'Irpinia, esortava con questo titolo il governo a fare tutto il possibile, e nel più breve tempo possibile, per salvare le persone che ancora restavano in bilico tra la vita e la morte, travolte dalla forza della natura".

"Non voglio sembrare blasfemo o poco rispettoso, ma oggi quel titolo è tornato a essere tremendamente attuale. La forza che sta minacciando di distruggere il nostro mondo, così come lo abbiamo costruito, non è naturale, ma è frutto di eventi umani, bellici e soprattutto speculativi. E oggi, come allora, seppure le cifre della catastrofe non sono ancora definite, è fin troppo chiaro che quanto sta accadendo in questi giorni lascerà dietro di sé una scia di vittime".

"Non c'è più tempo, perché se si può fare qualcosa, il momento è ora. Elezioni, non elezioni; nuovo o vecchio governo. Domani potrebbe essere troppo tardi", conclude Stefano Luciano.