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Per mitigare il rischio di diffusione del Citrus Black Spot

L'industria agrumicola sudafricana ferma l'esportazione delle arance Valencia nell'Ue

A un mese dall'inizio dell'attuale stagione d’esportazione, l'Associazione dei coltivatori di agrumi del Sudafrica (CGA) e il Forum degli esportatori di prodotti ortofrutticoli hanno deciso di fermare volontariamente l'esportazione delle arance Valencia provenienti dalle aree colpite dalla malattia degli agrumi, conosciuta come CBS (Citrus Black Spot), dal Sudafrica all'Unione europea (Ue), a partire dal 16 settembre 2022.

Justin Chadwick, amministratore delegato della CGA, ha dichiarato quanto segue in merito allo stop alle esportazioni delle Valencia: "Questa decisione è stata presa in risposta alle 10 notifiche di non conformità degli agrumi sudafricani alla CBS, rilevate finora in questa stagione, e al consueto aumento del rischio che le arance Valencia risultino non conformi nell’ultima parte della stagione delle esportazioni verso l’Ue".

"La chiusura del mercato avverrà in modo scaglionato per terminare il 16 settembre, ultimo giorno di ispezioni sulle Valencia nelle regioni settentrionali, mentre la Gamtoos Valley [Patensie], East Cape Midlands e Sundays River Valley chiuderanno le ispezioni il 23 settembre 2022. Non saranno sottoposti a ispezione mandarini, pompelmi, limoni e Navel provenienti da aree indenni dalla CBS".

"Sebbene questa sospensione rappresenti un altro duro colpo per i coltivatori, che già hanno dovuto affrontare una delle stagioni più difficili finora, è necessario dare la priorità all’accesso al mercato dell'Ue nel lungo periodo. Questa decisione mostra anche che il Sistema di mitigazione del rischio fitosanitario del Sudafrica, relativo alla diffusione della CBS, viene applicato in modo efficace".

"Ad oggi, sono stati confezionati per l'esportazione verso i mercati chiave in tutto il mondo, 138 milioni di cartoni di frutta da 15 kg. L'ultima stima è che, entro la fine della stagione 2022, saranno spediti 167,2 milioni di cartoni di agrumi, ovvero 3,3 milioni di cartoni in meno di quanto previsto ad inizio stagione".

"Sebbene queste cifre mostrino ancora una crescita costante dei volumi rispetto agli anni precedenti, a causa di una serie di difficoltà operative e commerciali, la maggior parte dei coltivatori locali si trova ad affrontare la previsione piuttosto realistica di significative perdite dei profitti quest'anno. Gli esperti del settore sono del parere che, alla fine della stagione 2022, è probabile che meno del 20% dei agrumicoltori superi il punto di pareggio. Questo rappresenta una grave minaccia per la sostenibilità e la redditività del settore e per i 130mila posti di lavoro che genera, nonché per i 30 miliardi di rand di entrate annuali derivanti dalle esportazioni".

"La sfida più seria che i coltivatori devono affrontare, e che ha il maggiore impatto sui loro profitti, sono gli aumenti dei prezzi degli input produttivi, a causa della pandemia e dell'invasione russa dell'Ucraina. Ad esempio, tra il 2020 e il 2021, i prezzi dei fertilizzanti sono aumentati di poco più del 56% e i prezzi del carburante del 53%. Ancora più preoccupante sono le tariffe del trasporto da record, con le compagnie di navigazione che hanno aumentato i loro prezzi del 128% tra il primo trimestre del 2020 e il primo trimestre del 2022. Ciò significa che i coltivatori devono pagare praticamente il doppio per spedire i loro frutti, rispetto a quanto costa produrli annualmente. Al fine di evitare ulteriori aumenti e garantire la stabilità dei prezzi in futuro, la CGA ha avviato un confronto con altri settori frutticoli sulla possibilità di assumere il controllo delle loro spedizioni, con uno studio di fattibilità che dovrebbe essere completato entro la fine di settembre".

"Allo stesso tempo, c'è stato un calo dei prezzi reali all'esportazione di tutte le varietà, che dovrebbe continuare nei prossimi anni. A complicare questa situazione si sono aggiunte le recenti normative approvate da l'Ue, ingiustificate e discriminatorie, contro la Falsa Cydia (FCM), che richiederanno agli esportatori dei Paesi africani di attuare un trattamento a freddo obbligatorio sulle arance dirette nella regione europea. Questi nuovi regolamenti hanno recentemente visto fino a 1.350 container di agrumi trattenuti nei porti dell'Ue per diverse settimane, con conseguenti perdite per i coltivatori locali di oltre 200 milioni di rand".

"L'applicazione nel lungo periodo dei nuovi regolamenti contro la Falsa Cydia è una seria minaccia per l'industria, motivo per cui sarà di fondamentale importanza il processo di consultazione dell'OMC, avviato di recente dal Dipartimento del commercio, industria e concorrenza (DTIC). La posizione della CGA rimane quella che il trattamento a freddo imposto dalla nuova normativa è contrario all'evidenza scientifica, una misura commerciale restrittiva, arbitraria e non necessaria e che, di conseguenza, viola i requisiti internazionali sulla normativa fitosanitaria commerciale. La CGA metterà a disposizione tutte le risorse richieste dal DTIC e DALRRD durante il prossimo processo di consultazione dell'OMC".

"Tutti questi fattori, insieme agli attuali vincoli economici in Sudafrica, tra cui la continua pressione fiscale, la persistente riduzione del carico, gli alti tassi di disoccupazione e i bassi livelli di fiducia dei consumatori e delle imprese, sottopongono i coltivatori a una forte pressione. Di conseguenza, non è insolito sentire di casi in cui i coltivatori non hanno avuto altra scelta che destinare frutta non adatta al consumo umano, all’alimentazione del bestiame, come è avvenuto di recente a un agricoltore del Capo Orientale. Ove possibile, i coltivatori continuano a donare frutta adatta al consumo umano alle comunità che si occupano dei più bisognosi, in particolare quando la frutta non genera redditività, se venduta fresca o trasformata in succo. A questo proposito, la CGA ha anche fornito assistenza per facilitare le donazioni alle suddette comunità, attraverso la sua iniziativa Orange Heart Fruit Drive".

"In un contesto difficile come quello descritto, una notizia positiva è che, negli ultimi mesi, i porti del Sudafrica non hanno registrato grossi intoppi. Gli eventuali blocchi sono stati rapidamente affrontati dai principali operatori, tra cui Transnet. La CGA continua a convocare, con cadenza settimanale, il Logistics Response Committee al fine di identificare i rischi nelle catene logistiche e le soluzioni per affrontare quelli più urgenti. Ciò include incontri ricorrenti con l'alta dirigenza di Transnet sul funzionamento dei porti".

"La CGA continua a lavorare con il governo e altri partner della catena del valore, per garantire che i coltivatori locali siano in grado di sopravvivere nel breve periodo, in modo che l'industria continui a dare un contributo economico e occupazionale chiave nel Paese".

Per maggiori informazioni:
Nicole Mirkin
Citrus Growers' Association
Tel: +27 84 552 3122

Data di pubblicazione: