"La campagna del pomodoro sta finendo in questi giorni: le rese sono state simili a quelle del 2021, ma il °Brix medio è risultato inferiore a un anno fa". A spiegarlo è Arturo Santini, della ditta La Cesenate Conserve Alimentari.
"Le alte temperature estive non hanno penalizzato troppo le nostre produzioni, che sono abbastanza precoci. Infatti, anche se stiamo terminando ora la campagna, le quantità maggiori di prodotto sono state ritirate già nelle scorse settimane. Le nostre produzioni si trovano per lo più in provincia di Ravenna e Ferrara, in aree servite da acque di irrigazione. Lo scarto, quindi, è stato minimo, nella media delle precedenti stagioni".
Arturo Santini
Gli ultimi 15 giorni sono stati più complicati, in quanto le piogge hanno ritardato le ultime raccolte. "Mentre lo scorso anno avevamo avuto più prodotto biologico, quest'anno le quantità - fra bio e integrato - si sono equiparate. Continua a ogni modo il nostro lavoro all'estero, con ottime richieste in oriente e in tutta Europa".
Sul fronte del biologico, Santini dice che "queste tipologie di prodotto sono in leggera regressione, in linea con tutto il comparto. E' in forte ripresa il settore food service dopo lo stop dovuto alla pandemia, con grande richiesta che arriva da alberghi e ristoranti. Stabile invece il canale B2B".
Ciò che non rende i sonni tranquilli invece sono invece i costi: "La nostra azienda utilizza grandi quantità di energia elettrica e gas, e l'aumento irrazionale dei relativi costi sta mettendo in crisi il mercato. I prezzi dei prodotti finiti sono destinati a salire, non c'è alternativa".
La Cesenate è in continua espansione e sta terminando i lavori di una ulteriore sede, sempre a Cesena. Si tratta degli ex magazzini Agrintesa, acquistati un paio di anni fa. "La parte di stoccaggio è stata sistemata ed è già operativa - conclude Santini - Ora mancano certe zone accessorie, compreso il plesso degli uffici".
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