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La denuncia di Vincenzo De Maio: "Si rischia l'abbandono dei corileti"

A rischio il futuro delle aziende operanti nel comparto nocciole

"Rispetto a quanto avevamo stimato per l'attuale campagna nocciole, tuttora in corso in tutta la provincia di Avellino (regione Campania, Italia), stiamo raccogliendo tra il 30 e il 40% di prodotto in meno. Le quotazioni per le varietà Mortarella e la Sangiovanni sono pari a 2 euro al chilo, con un decremento di 1,20 euro al chilo rispetto allo scorso anno. Inoltre, a causa dell'eccesiva piovosità del mese di agosto (20 giorni su 31) la raccolta è partita in ritardo". E' quanto afferma Vincenzo De Maio dell'omonima azienda agricola De Maio con sede a Forino, in provincia di Avellino.

"A questo poi si aggiunge l'aumento dei costi di produzione, che oscillano tra il 50 e il 100% in più rispetto alla scorsa annata: basti pensare che con il gasolio agricolo siamo passati da 60 centesimi a 1,30 euro, mentre i concimi sono aumentati da 40 a 100 euro. E' intuibile che, con questi rincari e viste le quotazioni di quest'anno, a stento recupereremo le spese".

"Inoltre, il fenomeno della carenza di manodopera si è acuito, sia per lo spopolamento giovanile sia perché coloro che restano preferiscono non dedicarsi all'agricoltura. Quindi, mancando lavoratori, abbiamo problemi anche a raccogliere, perché nell'avellinese la corilicoltura, così come la castanicoltura, si attua in zona collinare, il che spesso preclude una meccanizzazione delle operazioni di raccolta, data la pendenza dei versanti. Ecco perché i nostri costi di raccolta sono triplicati rispetto ad altre zone della Campania situate in pianura".

Un futuro a rischio
"Visto tale scenario - dice De Maio - molti piccoli produttori hanno già abbandonato i noccioleti. Qualora in futuro si continui in questa direzione, sarà a rischio l'intero settore. L'abbandono dei noccioleti, tra l'altro, non comporterebbe soltanto un danno economico alla filiera, e al singolo imprenditore, ma anche un danno territoriale, con suoli più esposti al rischio di dissesto idrogeologico".

"Il nostro settore è a rischio anche perché quest'anno le aziende sono in perdita. Abbiamo bisogno di aiuti. Le piccole aziende versano in gravi difficoltà, perché non possono usufruire di nessuna agevolazione fiscale. Si consideri ad esempio che stanno pagando a prezzo pieno il carburante agricolo".

Come difendere questo settore dalla storia secolare?
De Maio conclude dicendo: "C'è bisogno di progetti di filiera e, laddove possibile, che il consumatore acquisti una nocciola 100% italiana. Inoltre, speriamo che al più presto di riuscire a ottenere il riconoscimento dell'Igp per la nocciola irpina, onde poter valorizzare maggiormente il prodotto".