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Tutto quello che c'è da sapere su questa referenza: intervista ad Alessandro Canalella di F.lli Orsero

Avocado, il frutto con crescite del 40 per cento

Negli ultimi 4 anni, i volumi di avocado movimentati sono aumentati a doppia cifra, con la varietà Hass che ha raggiunto quelle green skin (a buccia verde). In Italia, la compagnia Orsero ha registrato performance molto elevate. Ne parliamo con il responsabile commerciale Alessandro Canalella.

FreshPlaza (FP): Quanta disponibilità di avocado avete e in quali tipologie?
Alessandro Canalella (AC): Il nostro Gruppo commercializza avocado principalmente nel sud Europa, attraverso le società del Gruppo presenti in Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia.
Negli ultimi anni, la referenza è cresciuta senza sosta, sia a volume sia a valore, superando nel 2021 le 23.000 tonnellate distribuite, e registrando un +46% rispetto al 2018.

Alessandro Canalella

Analizzando le nostre statistiche, possiamo notare come in un mercato maturo come la Francia, dove l'avocado è un prodotto consolidato sugli scaffali e da tempo presente all'interno del paniere degli acquisti dei consumatori, il volume di prodotto da noi venduto negli ultimi anni risulti maggiormente costante; mentre nei mercati in cui la referenza è meno consolidata e dunque vi è maggior potenziale di crescita, il volume sia quasi triplicato (in Italia), o addirittura quadruplicato (in Spagna e Portogallo). Per quanto riguarda le varietà, i trend di consumo vedono il consolidarsi dell'avocado Hass rispetto al green skin, e i nostri dati lo confermano: se nel 2019 questa varietà era solo il 20% del prodotto commercializzato dal nostro Gruppo, nel 2021 ha superato il 50% delle nostre vendite.

Per l'avocado, però, il nostro Gruppo non si ferma alla commercializzazione. Orsero, infatti, ha un presidio in Messico, che comprende 200 ettari di area produttiva e un magazzino di 5.200 mq, per un'attività che, attraverso le società Comercializadora de Fruta Acapulco e Productores de Aguacate Jalisco, commercializza avocado in America ed Europa, esportando circa 20.000 tons* di prodotto all'anno. Questo ci permette non solo di avere ancor più controllo sulla filiera, ma anche di poter monitorare direttamente le dinamiche produttive in uno dei più importanti Paesi esportatori di avocado a livello mondiale. Il know how capitalizzato nel corso degli anni grazie alla nostra attività in Messico è altresì importante e a supporto per i diversi progetti che abbiamo in corso per favorire lo sviluppo della produzione nell'Emisfero Nord. (*dati Orsero SpA 2021)

FP: Quali sono le origini?
AC: Distribuiamo avocado che proviene principalmente da Messico, Perù, Sudafrica e Israele. A queste origini si stanno affiancando altri paesi produttori emergenti, come la Colombia e alcune realtà del continente africano. Non manca, infine, il prodotto di coltivazioni europee, come Spagna e Italia, che negli ultimi anni stanno incrementando costantemente la loro offerta, sulla spinta del trend di consumo che premia, anche per la frutta esotica, l'alternativa di origine nazionale.

FP: Qual è la situazione logistica a livello globale?
AC: La situazione logistica registra ultimamente alcune difficoltà, soprattutto per gli approvvigionamenti dall'Emisfero Sud. Gli ormai cronici ritardi con i quali viene ricevuta la merce che viaggia in contenitore da questi luoghi ha assunto tempistiche che non collimano con l'alta deperibilità del prodotto, riflettendosi non solo sulla qualità e la shelf life della merce, ma inficiando fortemente anche il lavoro di programmazione della maturazione che avviene nella fase successiva. Anche per questa situazione, per il nostro Gruppo risulta molto interessante lo sviluppo produttivo che si sta realizzando in alcuni Paesi del Centro America, che potrebbe offrirci un'alternativa logistica maggiormente efficiente, grazie al nostro servizio di trasporto navale che può contare su 5 navi reefer dedicate al trasporto ortofrutticolo, con una rotta dedicata che ogni settimana collega Costa Rica, Colombia e Repubblica Domenicana con i porti di Italia, Spagna e Portogallo.

FP: Che tipo di packaging avete adottato negli ultimi tempi?
AC: Oltre a commercializzare avocado in colli di prodotto sfuso, maggiormente richiesti dal canale tradizionale, grazie ai nostri centri di confezionamento siamo in grado di offrire packaging personalizzato, anche a marchio del distributore, per rispondere alle esigenze dei nostri clienti. Con il nostro brand F.lli Orsero proviamo sempre ad essere portatori di innovazione, e lo scorso anno abbiamo lanciato la linea Ecopack: vaschette 100% riciclabili nella carta o nell'umido, decorate con la grafica tropicale personalizzata del brand, stampata con inchiostri a base vegetale. La sfida, crediamo, sia quella di coniugare la necessità di proteggere i frutti maturi con una confezione che limiti anche lo sfrido, e trovare soluzioni innovative e circolari che minimizzino l'impatto del pack sull'ambiente. In Orsero, lavoriamo da tempo sul tema e ci impegniamo ogni giorno per offrire ai diversi canali di vendita idee concrete e accessibili per il nostro settore in termini di volumi commercializzabili, logistica e prezzo di vendita. L'Ecopack è un passo importante di questo percorso, che in questa prima fase coinvolge tutti i prodotti esotici a marchio F.lli Orsero commercializzati in Italia e in Francia.

FP: Quali sono i trend di consumo?
AC: Inserito nel paniere ISTAT italiano nel 2018 insieme al mango, l'avocado è, tra i diversi frutti esotici, quello che vede l'aumento più importante in termini di consumo domestico. In Italia e in tutta Europa il consumo cresce di anno in anno; in Italia si attesta nel 2021 su 16.321 tonnellate*, registrando un +38% sul 2020. In Europa** il consumo nel 2021 è stato di 764.390 tons, crescendo negli ultimi 5 anni del +63%***. (*dati CSO; ** EU27 + UK + Norway + Switzerland; ***Fonte: Custom/Fruitrop Magazine) 

Uno dei trend che si evidenzia a livello di consumo domestico è un gradimento per il prodotto nazionale, e una predisposizione a pagare un prezzo più alto per l'avocado di origine italiana. Seppur i volumi della produzione nazionale non siano ancora in grado di assorbire la domanda, l'offerta cresce a vista d'occhio, in particolare in Sicilia e in Puglia.

Il nostro Gruppo ha da tempo avviato un progetto dedicato all'esotico italiano - che abbiamo inserito nel più ampio progetto sulle filiere agricole nazionali, sviluppato attraverso Agricola Azzurra - al fine di rispondere alla crescente richiesta del mercato. Da un lato, è stata sviluppata una partnership con un'importante azienda specializzata nella produzione e fornitura di piante mediterranee, per la produzione di avocado nella zona di Giarre (CT), su una superficie attuale di circa 12 ha, che arriveranno a circa 50 ha nel prossimo quinquennio. Dall'altro lato Orsero, insieme ad altre 9 aziende agricole, ha partecipato a un bando per la ripopolazione dei territori del Salento colpiti dalla Xylella

FP: Di cosa si tratta?
AC: Il progetto, che a regime vedrà 150 ettari trasformarsi in produzione di avocado e in piccola parte anche di mango, è stato costruito con la consulenza di una equipe di agronomi israeliani, a supporto del team di agronomi italiani, in considerazione dell'esperienza ultradecennale di Israele nella produzione di avocado nell'Emisfero Nord. L'attività prevede un coinvolgimento del nostro Gruppo non solo nella fase produttiva ma anche in quelle successive di lavorazione e confezionamento, per le quali prevediamo di ampliare il nostro magazzino di Molfetta (BA) realizzando una nuova aerea dedicata alla manipolazione di questo prodotto, che arriverà direttamente dal campo. La distribuzione, infine, coinvolgerà non solo il mercato italiano ma anche l'estero, e principalmente i paesi europei in cui il Gruppo è presente con le proprie aziende.

FP: Quali sono i prezzi di mercato delle ultime settimane?
AC: Nelle ultime settimane, i valori di vendita della referenza avocado si sono stabilizzati. Tale situazione neutrale si registra dopo un inizio dell'anno in cui, contrariamente a quanto avvenuto per altre tipologie di frutta e nonostante l'aumento dei costi della filiera, per questo prodotto abbiamo assistito a un andamento deflattivo dei prezzi - in particolare in alcuni mercati europei - dovuto principalmente a un eccesso di offerta rispetto alla domanda. Continua, però, il trend positivo dei consumi, che ci fa ben sperare per la seconda parte dell'anno.

Fp: E sul fronte dello spreco alimentare, come siete intervenuti?
AC: Dallo scorso anno, in Messico, abbiamo attivato una partnership con Apeel, la startup americana che ha sviluppato una protezione a base vegetale in grado di ridurre la velocità di deterioramento del prodotto e di migliorarne la shelf life, riducendo lo spreco lungo tutta la filiera. Un'operazione che coniuga innovazione e attenzione al tema dello spreco alimentare, in linea con la nostra strategia di sostenibilità di Gruppo, e che prevede un successivo sviluppo nei Paesi in cui operiamo.