Una fiera si costruisce 365 giorni l'anno. Per questo, nei giorni scorsi, Renzo Piraccini presidente di Macfrut e Federica Gallo dell'ufficio estero si sono recati in missione in Costa D'Avorio. Durante l'ultima edizione della fiera a Rimini erano presenti diversi imprenditori di questa nazione, in uno stand dedicato.
(Fotoservizio RP)
"Italia - Costa D'Avorio - scrive Piraccini - per rinnovare la cooperazione bilaterale. L'ortofrutta è un settore chiave per lo sviluppo. La Costa D'Avorio è il secondo produttore mondiale di anacardi e il primo esportatore africano di mango. Inoltre, è il primo produttore di cacao e di noci di cola. Questa nazione era presente a Macfrut 2022".
Presente anche Alessandro Gerbino, responsabile dell’ICE di Accra, che ha competenza anche sulla Costa d’Avorio e due rappresentanti di Confindustria. La missione organizzata da ICE e Ministero Affari Esteri ha avuto una prima giornata istituzionale con incontri con le autorità ivoriane e un secondo giorno dedicato alla visita di stabilimenti di lavorazione dell’anacardio.
Nei pressi di Youmossoukro, la capitale amministrativa della Costa D'Avorio, a circa 230 km da Abidjan, Piraccini riporta: "Abbiamo visitato due stabilimenti per la lavorazione dell'anacardio. La Costa D'Avorio è il primo produttore africano, con 1.000.000 di tonnellate di cui circa 600.000 tonnellate vengono esportate, ma solo il 10% sgusciate e il 90% con il guscio verso l'Asia e in particolare il Vietnam, che effettua la sgusciatura e poi le riesporta".
La procedura è abbastanza complessa e richiede tecnologia, di cui spesso i paesi africani non dispongono. Lo stesso problema si riscontra in Mozambico, altro grande produttore di anacardio. La prima fase della lavorazione è la cottura dell’anacardio con vapore. Poi i frutti passano in un impianto di essicazione ad aria forzata.
"Poi la noce viene rotta con tecnologie prevalentemente vietnamite o cinesi. Successivamente il frutto viene trattato con il calore per togliere la pellicola che protegge il frutto. Infine viene selezionato per dividere i diversi livelli di qualità. Indicativamente prezzo alla produzione per gli agricoltori è di circa 0,75 € al chilo, mentre il prodotto sgusciato va dai 5,50 a sette euro a seconda del livello di qualità" spiega Piraccini.
Alla destra di Piraccini vi è Alessandro Gerbino, responsabile dell’ICE di Accra
"La noce - prosegue - viene spezzata con macchine prevalentemente vietnamite o cinesi. Successivamente, il frutto viene trattato con il calore per togliere la pellicola che lo protegge. Infine, il frutto viene selezionato per dividere i diversi livelli di qualità.
Oltre all'incontro con gli operatori della Costa d'Avorio e le imprese, vi è stata anche una breve visita al centro di manutenzione e stoccaggio dei reefer container del gruppo Messina e MSC. Il porto di Abidjan è il secondo dell'Africa per volumi movimentati, dopo quello sudafricano di Durban.
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