Jérôme Jury, produttore e presidente dell'ODG (Organismo di gestione e difesa) Qualité Fruits Plus, sta iniziando la sua 38ma stagione delle albicocche francesi. Finora, tutto sta andando bene. "Abbiamo iniziato la campagna due settimane fa. Quella scorsa è stata un’annata molto speciale, con una produzione limitata e vendite molto fiacche, ma quest'anno la situazione è completamente diversa. I volumi francesi sono buoni e la concorrenza dalla Spagna è limitata. Le temperature favoriscono il consumo e l'elevato soleggiamento è positivo per il livello di zucchero e la qualità delle albicocche. Finora, c'è un buon equilibrio tra offerta e domanda".

La domanda ora si focalizza sulla qualità gustativa
La qualità è fondamentale per l'ODG Qualité Fruits Plus. L'obiettivo è mostrare le qualità di queste piccole drupacee da troppo tempo selezionate in base a criteri visivi. "Per decenni, le albicocche sono state giudicate dal loro aspetto: una buona albicocca doveva avere un bel colore rosso e mantenersi bene sugli scaffali. Ci sono alcuni produttori, me compreso, che hanno sempre puntato sulla qualità gustativa del frutto, ma è difficile cambiare le pratiche agricole e commerciali in materia di arboricoltura. Fortunatamente, la situazione negli ultimi anni si è evoluta, grazie alla voglia dei consumatori di gustare delle buone albicocche francesi".
Un'etichetta che si sta riaffermando
Per soddisfare questa richiesta di qualità, nel 1998 è stata creata l'albicocca Label Rouge. "L'iniziativa è nata nella regione
Rodano-Alpi. Abbiamo pensato che la Label Rouge fosse la certificazione più adatta per apprezzare la qualità del frutto, poiché garantisce davvero l'eccellenza gustativa. L’etichetta esiste da oltre 20 anni ma, fino al 2016, non ha avuto un grande sviluppo, soprattutto a causa di disciplinari molto severi che, ad esempio, richiedono non più di 5 giorni tra la raccolta e la commercializzazione. Da 5 anni proviamo, insieme all'ODG Qualité Fruits Plus, a rilanciare le albicocche, le pesche e le nettarine Label Rouge".
"Abbiamo ampliato la nostra gamma con nove nuove varietà che hanno un alto potenziale gustativo e i cui raccolti vanno dall'inizio di giugno fino al 10 agosto. Ora siamo in grado di proporre ai nostri clienti le albicocche Label Rouge per due mesi. Oggi la produzione è ben consolidata. Siamo circondati da produttori motivati e appassionati che lavorano molto bene insieme, e siamo pronti a incrementare le nostre vendite per soddisfare questa richiesta di qualità".
Le sette società commerciali che compongono l'ODG Qualité Fruits Plus vendono le loro albicocche Label Rouge nella stessa confezione, un vassoio da 750 g.
Iniziativa avviata dai produttori di pesche e nettarine
Promuovendo le pesche e le nettarine Label Rouge, l'ODG Qualité Fruits Plus vuole rompere con un passato in cui la qualità gustativa dei frutti veniva troppo spesso dimenticata. "È in questo contesto di promozione della qualità gustativa che, nel 1987, sono nate le pesche e nettarine Label Rouge, seguite dall’albicocca, che aveva gli stessi problemi. Si è poi lavorato molto per migliorare le varietà di queste drupacee. Tutte le varietà deludenti dal punto di vista gustativo, sono state sostituite con una gamma di cultivar molto più interessanti che consente ai produttori di soddisfare i criteri di qualità imposti dal disciplinare Label Rouge. I produttori hanno anche notevolmente migliorato la gestione dei frutteti", spiega Anne-Lise Chaussabel, consulente di arboricoltura presso la Camera dell'agricoltura del dipartimento della Drôme.
Oggi le pesche e nettarine Label Rouge vengono vendute in una nuova confezione, un vassoio che contiene quattro frutti.
Specifiche molto rigorose
Sebbene le tempistiche siano diverse, le pesche, le nettarine e le albicocche hanno dovuto affrontare problematiche simili, che le hanno portate a questa garanzia di eccellenza in termini di gusto, che è la Label Rouge. "I requisiti per l'albicocca sono simili a quelli richiesti per pesche e nettarine. La maturazione deve essere ottimale, i livelli zuccherini devono essere elevati e i frutti sufficientemente compatti, permettendo al frutto di arrivare al consumatore finale in buono stato. I frutti non devono presentare alcun difetto esterno e la loro permanenza nei refrigeratori deve essere la più breve possibile".
Questo approccio di qualità soddisfa specifiche molto rigorose e, per avere successo, il profitto deve corrispondere agli sforzi compiuti dai produttori, in un contesto in cui l'inflazione indebolisce il mercato. "Questa sfida è ambiziosa, e questo la rende anche più interessante", spiega Jérôme Jury. "L'asticella è alta, ma noi ci crediamo!".
Per maggiori informazioni:
Jérôme Jury
ODG Qualité Fruits Plus
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Anne-Lise Chaussabel
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