È appena iniziata la raccolta dell'aglio rosso di Nubia e, per fare il punto su questo inizio campagna, abbiamo contattato il presidente della Cooperativa Agricola Rossonubia, Gianni Manuguerra, il quale ci ha riferito come quest'anno siano stati seminati "circa 150 ettari di terreno, compresi i 25 che rientrano nel Presidio Slow Food".
Aglio Rosso di Nubia
"L'annata, inizialmente, è stata influenzata non poco dalle abbondanti piogge verificatesi a fine 2021 - ha detto il presidente - che hanno determinato la mancata preparazione dei terreni, rendendo impossibili cioè i lavori propedeutici alla semina, con conseguenti ritardi nella semina stessa. Se i terreni allagati dalle piogge eccessive hanno contribuito a compromettere la stagione, non sono stati meno d'impaccio i successivi lunghi periodi siccitosi".
"Tutto ciò ha creato grossi problemi nelle lavorazioni, oltre a un decremento sulla produzione totale - ha lamentato il presidente - Dapprima i produttori si sono trovati in grandi difficoltà per la semina; con la siccità, i problemi si sono verificati per lo scarso attecchimento dei bulbi in suolo. Oltre a ciò, una mannaia si è abbattuta sul mondo produttivo agricolo con l'aumento vertiginoso del prezzo dei carburanti, dei mezzi tecnici per l'agricoltura e dei fertilizzati. Insomma: una serie di concause che hanno reso e rendono difficile la vita nei campi. Difficoltà che si manifestano con una flessione dei redditi aziendali e con una pezzatura del nostro aglio inferiore a quella dell'anno scorso. Ci resterà comunque la soddisfazione di un prodotto che mantiene la sua proverbiale qualità in termini di sapore, nonostante tutto" .
L'Aglio Rosso di Nubia vuol diventare IGP
"Con rammarico, infine - ha concluso Manuguerra - noto che, malgrado i punti di forza del nostro aglio stiano nelle tecniche colturali tradizionali, insieme ovviamente alla varietà e agli aspetti pedoclimatici, nei nostri areali molti produttori, soprattutto quelli più giovani, vengono attratti da deleterie scorciatoie. Mi riferisco soprattutto alla meccanizzazione delle fasi di semina e di raccolta dei bulbi che, a mio avviso, anche a costo di sembrare antiprogressista, potrebbe nuocere alle produzioni, perché rischia di introdurre problemi colturali, oltre al deprezzamento del prodotto. Quest'ultima condizione si è già verificata, casualmente, per altre tipologie di aglio che sono passate alla meccanizzazione. Speriamo nell'approvazione, ancora in itinere, dell'attribuzione all'aglio di Nubia del marchio IGP-Indicazione Geografica Protetta e che i produttori non abbandonino i punti di forza del nostro prodotto che fin dal 2002 - anno di nascita del Presidio Slow Food Aglio Rosso di Nubia - lo hanno reso celebre ed apprezzato in tutto il mondo".
Per maggiori informazioni:
Gianni Manuguerra
Cooperativa Agricola Rossonubia
Via Garibaldi 4 Nubia
91027 Paceco - Italy
+39 3498659474
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