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Cambiamenti che potrebbero perdurare per anni

Chi colmerà il gap produttivo del pomodoro coltivato sotto luce artificiale?

Due anni molto intensi, per l'orticoltura da serra, quelli appena trascorsi, come del resto per un po' tutti i settori produttivi ma con una scala di difficoltà ben più accentuata, se si considera che produrre cibo è strettamente legato, tra l'altro, all'andamento del clima.

Nelle coltivazioni specializzate si produce cibo di alta qualità, con standard che devono rispondere non solo alle esigenze dei consumatori finali, sempre più attenti alla sostenibilità produttiva e alla tutela della loro salute, ma anche a quelle della filiera, che necessita di continuità produttiva, qualitativa e affidabilità nei servizi.

Con queste premesse, siamo andati ad analizzare l'andamento della scorsa e dell'attuale stagione delle orticole siciliane da serra con Massimo Pavan, noto agromanager con oltre 40 anni di carriera.

ToBRFV, dovremo abituarci.
"Il 2021, così come l'anno precedente - ha detto Pavan - si è caratterizzato per alcuni elementi salienti, tra cui la pandemia, il virus ToBRFV sul pomodoro e i cambiamenti climatici. Mentre sullo zucchino abbiamo continuato ad assistere a una progressiva regressione per quanto riguarda il virus New Delhi, non abbiamo potuto apprezzare un altrettanto tangibile arretramento sul Tobamo virus. In entrambi i casi, però, la mitigazione si è avuta per una diversificazione nella gestione agronomica e non per migliorie sul piano genetico, anche se qualcosa, specialmente su zucchino, si sta muovendo. Le altre referenze come melanzana e peperone hanno avuto un andamento tutto sommato in linea con il 2020, segnato da rialzi del prezzo alla produzione rispetto alla campagna precedente".

"Se gli ultimi due anni e mezzo sembravano averci duramente messi alla prova - ha proseguito l'esperto (qui in foto) - non sono stati nulla a confronto del periodo che va dall'estate 2021 a oggi. Le temperature a luglio scorso hanno segnato livelli sempre più alti, fino a toccare a metà estate i 48,8 °C in provincia di Siracusa e punte persistenti per diversi giorni al di sopra dei 40 °C nel resto dell'Isola. In autunno, poi, sono arrivate piogge intense che, in molti casi, hanno alluvionato anche le serre in alcune località della Sicilia sudorientale, mentre le gelate hanno bloccato la progressione vegetativa. Frattanto, il ToBRFV ha continuato e continua a falcidiare le produzioni di pomodoro, specialmente a bacca grossa, con perdite importanti in termini di rese. Inutile dire quanto pesanti siano state le ripercussioni per l'agricoltura siciliana".

La speculazione sta solo nelle materie prime e nell'energia
"Se dall'anno scorso i blocchi nei principali porti asiatici hanno rallentato la logistica di tutto il mondo, gli ultimi mesi si sono contraddistinti per un aumento vertiginoso dei costi di produzione, con rincari per materie prime, fertilizzanti, agrofarmaci, energia, trasporti e carburante - ha ricordato il manager - Quattro giorni di sciopero a febbraio scorso dei trasporti, inoltre, hanno creato disagi enormi alla filiera. Una situazione complessiva mai vista prima, che ci fa rimpiangere le peggiori crisi degli ultimi 20 anni, soprattutto alla luce delle attività belliche in piena Europa dagli effetti delle quali nessuna attività produttiva può sfuggire sul piano economico e finanziario".

"Elevati prezzi alla produzione si sono registrati a tratti per tutte le orticole indistintamente: vedi il pomodoro rosso a bacca piccola con punte di 3,50 euro al kg, peperone a 2,60 euro al kg, melanzana e zucchina anche oltre i 2 euro al kg, valori oggi in flessione - ha commentato ancora l'esperto - Al contrario dei fenomeni speculativi (già al vaglio delle autorità governative italiane NdR), tali prezzi non equiparano le perdite di produzione dovute ai danni da clima e da fitopatie e, laddove ci fossero stati maggiori introiti, questi sono stati polverizzati dagli aumenti incontrollati dei costi. La situazione internazionale è molto fluida e scoraggia nuovi investimenti; l'atteggiamento prevalente del comparto è attendista e vigile circa le evoluzioni giorno dopo giorno".

Gap produttivo per il pomodoro dalle serre riscaldate
"La crisi energetica apre anche nuovi scenari, i cui effetti andranno verificati nel prosieguo della stagione in corso - ha annunciato Pavan - Si tratta dell'ampliamento della finestra commerciale per le nostre orticole, dovuto alla forte riduzione del prodotto in serra riscaldata, in vetro, del nord Italia e dell'Europa centrale. Si tratta di un gap sul fronte dell'offerta che va da marzo a maggio, indicativamente, e che solo a posteriori vedremo come, da chi e fino dove sarà colmato. Potenzialmente, questa nuova situazione potrebbe ritardare il crollo dei prezzi alla produzione delle orticole da serra siciliana, che generalmente avviene da maggio in poi".

Adeguamento remunerativo dei produttori
"I nostri mercati di riferimento rimangono sempre gli stessi, Germania in testa - ha concluso l'agromanager - ma con il rincaro dei trasporti abbiamo qualche difficoltà ad arrivare nel Nord Europa e nei Paesi Scandinavi, a meno che non si adeguino i prezzi di vendita. Chiaro è che la maggiorazione del prezzo non può essere formata esclusivamente dal costo della logistica, ma deve tener conto anche dei maggiori costi di produzione e quindi dell'adeguamento retributivo per le aziende. Il fenomeno è generalizzato per tutti quegli areali produttivi le cui merci devono coprire grosse distanze per giungere alle destinazioni commerciali. Le prospettive non sono incoraggianti, tenuto conto del fatto che vi sarà una forte riduzione della produzione generale, di pomodoro in primis, nella seconda parte della campagna, dettata proprio dai rincari dei costi di installazione, sommati alle fitopatie cui, con l'arrivo del caldo, bisogna aggiungere la Tuta absoluta e alla sovrapposizione delle produzioni del Nord Italia e del resto d'Europa".

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