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Marina Martin Curran, responsabile della sostenibilità presso la Vivent

PhytlSigns: analisi e utilizzo dei segnali elettrici delle piante per ottimizzare le colture

"Quando si parla di comunicazione vegetale, le persone capiscono subito di cosa parliamo", spiega Marina Martin Curran, responsabile sviluppo sostenibile della Vivent. Proprio come gli alberi si scambiano informazioni attraverso le loro radici, utilizzando segnali elettrici, meccanici e chimici, anche la frutta e la verdura emettono diversi segnali durante il loro ciclo di vita.

L'azienda svizzera Vivent, pioniera nell'elettrofisiologia, ha deciso di utilizzare questi segnali per fornire ai produttori soluzioni di monitoraggio delle colture, tramite il PhytlSigns. Già implementato su colture in serra di cetrioli, pomodori e peperoni e sui vitigni in pieno campo, la Vivent sta ora conducendo dei trial su lattuga, asparagi, fragole in polytunnel, e su barbabietole da zucchero e patate.

Biosensori da analizzare e IA da decifrare
PhytlSigns è una tecnologia basata su biosensori che analizzano e interpretano i segnali elettrici emessi dalle piante. Gli otto canali del sensore, collegati ad elettrodi posti sullo stelo della pianta, catturano i segnali interni e li analizzano.

"La scoperta dell'uso dell'intelligenza artificiale è stata cruciale". Grazie all’IA, Vivent è stata in grado di creare degli algoritmi per etichettare tutti i segnali ricevuti e quindi decifrarli, perché ogni segnale è collegato a un problema. "Ad esempio, un segnale corrisponderà allo stress idrico, un altro a una carenza di nutrienti o alla presenza di parassiti, fra gli altri".

I dati raccolti vengono analizzati da un team di scienziati. "Le analisi sono in fase di automazione, il che consentirà al produttore di ricevere un alert direttamente sul suo telefono. Il nostro obiettivo è anche semplificare la vita dei produttori in modo che non siano travolti da una moltitudine di informazioni. La nostra tecnologia consente loro di ricevere in tempo reale informazioni chiare che gli consentano di reagire rapidamente".

Ottimizzazione delle condizioni del raccolto
Conoscere le esigenze della pianta in ogni fase del suo sviluppo per fornirle ciò di cui ha bisogno: un'importante svolta tecnologica che aiuta a proteggere le colture, aumentare i raccolti e ridurre le perdite e gli input. "Promuovere un'agricoltura sostenibile significa anche sostenere l'aspetto economico riducendo gli input, e quindi i costi. L'ottimizzazione dell'uso di nutrienti e fertilizzanti aiuta i produttori a risparmiare denaro e acqua, preservando anche il terreno", un altro vantaggio nell'uso degli agrofarmaci, dal momento che vengono bandite sempre più molecole e le alternative spesso sono più costose o semplicemente non esistono.

Le "ore difficili"
Per quanto riguarda i pomodori in serra, i calcoli fatti per il 2021 indicano un aumento della resa del 12%, grazie alla riduzione dei periodi di stress. "Per le colture in serra, i pomodori sono sottoposti a fasi di intenso stress durante tutto il loro ciclo di vita. Chiamiamo queste fasi le "ore difficili" (il taglio delle foglie, la raccolta, fra gli altri). I produttori ne sono consapevoli e fanno il possibile per ridurre questi periodi di stress. Ma abbiamo scoperto di recente che ci sono altre "ore difficili", dovute al caldo o al freddo. Se riusciremo a ridurre questi periodi di intenso stress, potremo aumentare le rese del 12% o più".

Migliore gestione delle colture in caso di rischi climatici
Poiché i rischi climatici diventano sempre più frequenti, la tecnologia PhytlSigns può rivelarsi preziosa per l'irrigazione. "Il rischio di siccità, in aumento ogni anno, solleva la questione dell'irrigazione. Quando e come irrigare? I nostri sensori possono garantire la microirrigazione in base alle esigenze della pianta". Questa soluzione può essere utile anche in caso di gelo. Anche se il meteo rimarrà imprevedibile, la tecnologia PhytlSigns potrà prevedere la fioritura. "Se riusciremo a prevedere la fase di fioritura, potremo pianificare tutto. Quindi, se i produttori potranno prevedere quando avverrà la fioritura, potranno pianificare e impostare i loro metodi di protezione".

Questi sviluppi hanno portato la Vivent a collaborare con Agroscope, il centro federale svizzero di ricerca agricola, su nuove varietà di patate, più resistenti allo stress idrico.

Per maggiori informazioni: 
Marina Martin Curran - sustainability manager
Vivent
vivent.ch