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Focus sul mercato mondiale del mandarino

Le condizioni del mercato globale del mandarino dipendono molto da dove si guarda in questo momento. Alcuni Paesi produttori hanno avuto più fortuna di altri, con l'Australia che si aspetta un buon raccolto, mentre il Nord America, l'Italia e la Spagna stanno soffrendo gli effetti negativi del cattivo tempo durante le loro rispettive stagioni di coltivazione. Anche se le vendite sono generalmente positive su tutta la linea (tranne che in Germania, dove l'interesse sembra mancare al momento), sul mercato incombe la minaccia di un surplus di frutta a livello mondiale, dovuto a una possibile chiusura del mercato russo a causa dell'invasione in corso in Ucraina.

Paesi Bassi: buone vendite di Nadorcott e Tango con foglia
Un importatore olandese indica che molti volumi di agrumi vengono spediti dalla Spagna ai Paesi Bassi. "Per quanto riguarda i mandarini, sono soprattutto i Nadorcott e i Tango con foglia che sono all'ordine del giorno. Queste vendite stanno andando abbastanza bene. I prezzi sono a un livello di circa 10 euro per i calibri piccoli, fino a 12,50-13 euro per quelli grandi. Inoltre, la situazione in Ucraina e Russia ha avuto conseguenze sulle importazioni. Si vede che tutti sono un po' riluttanti a caricare. L'intero andamento del mercato è molto più calmo del normale".

Germania: calo della domanda di mandarini con il miglioramento del tempo
La campagna si è conclusa lentamente in quanto, con le temperature primaverili, l'interesse è diminuito notevolmente. Anche l'offerta è diventata più limitata, con le importazioni turche che sono scomparse dalla gamma. Solo alcune clementine italiane e spagnole sono ancora disponibili. I mandarini sono arrivati principalmente da Spagna, Israele, Turchia, Marocco e Italia. Anche la loro disponibilità è diventata sempre più limitata. I commercianti sono stati spesso costretti a ridurre le precedenti richieste, dal momento che era l'unico modo per ottenere uno sdoganamento tempestivo. La qualità della merce non ha necessariamente giocato un ruolo, in quanto nemmeno i lotti interessanti sono stati sempre risparmiati dalle riduzioni. Tuttavia, in alcuni mercati sono state registrate anche quotazioni costanti.

A partire da gennaio, i mandarini Orri israeliani sono sempre più in offerta. "Vanno forte da diversi anni, muovendo ogni anno più volumi, anche se la domanda attuale è piuttosto gestibile", sottolinea un grossista.

Francia: mandarini in crescita, ma ancora oscurati dalla popolarità delle clementine
In questa stagione i coltivatori di agrumi francesi sono stati afflitti dal maltempo che ha ostacolato la produzione, causando un aumento dei prezzi a causa delle rese inferiori. Questo, a sua volta, ha portato a una diminuzione del consumo, dato che i consumatori sono stati scoraggiati dai prezzi più alti. Ciò è successo di meno per i mandarini, che hanno conquistato una certa quota di mercato rispetto alla tradizionale e popolare clementina. Visto che l'agroecologia è sempre più apprezzata dai consumatori francesi, lo stesso vale per il mandarino, che si inserisce bene in questo contesto.

Italia: stagione positiva nonostante i problemi produttivi
Mandarini e clementine sono certamente tra i frutti preferiti dalle famiglie italiane, come si evince dai dati del Consumer Panel di GfK: sono state oltre 18,5 milioni le famiglie acquirenti nel 2021, pari al 71,1% del totale. Diversamente da altre categorie, però, mandarini e clementine non hanno mostrato un forte sviluppo negli anni della pandemia. In ripresa però la frequenza di acquisto, pari a 7,6 volte medie nell'arco dell'anno. In media, una famiglia italiana che compra mandarini spende 2,53 euro ad acquisto, con una quantità di quasi 1,5 kg. Il prodotto biologico è acquistato da oltre 4,2 milioni di famiglie, anche se non mostra trend particolarmente positivi negli ultimi due anni.

La stagione 2022 del mandarino medio-tardivo Tang Gold in Basilicata, Calabria e Puglia, era partita molto bene, poi la situazione bellica nell'Est Europa ha rallentato i consumi. Infatti, in un contesto di incertezza commerciale, i prodotti premium tendono a soffrire di più rispetto a quelli tradizionali, non tanto sul prezzo quanto piuttosto sulla frequenza di acquisto. Gli ordinativi comunque non mancano, ma non si registra quel classico fermento tipico di questo periodo. In ogni caso non si stanno verificando deprezzamenti del prodotto. Le quotazioni sono in linea con lo scorso anno, se non addirittura lievemente superiori. Nei campi non si registra nessuna diminuzione dei quantitativi per questa varietà. L'andamento climatico è stato favorevole, sia in termini di precipitazioni sia di temperature.

In Sicilia la stagione dei mandarini si è chiusa da tempo, con eccezione del tardivo di Ciaculli. "Rispetto al 2021, la resa produttiva di quest'anno è inferiore del 30% in alcuni areali, in altri la percentuale ha raggiunto anche il 40-50%. Ciò farà sì che la campagna si concluda in anticipo. Andremo avanti ancora per una decina di giorni. La stagione ha mostrato molti aspetti positivi, soprattutto in termini di qualità - riferisce il Consorzio - Chiudiamo un'ennesima campagna in positivo, dopo venti anni di attività. I costi fissi di produzione però sono in aumento vertiginoso e, con la guerra in Ucraina, la situazione si è ulteriormente esasperata. Tutti questi aumenti li abbiamo assorbiti, senza che nessuno finora ci abbia riconosciuto un centesimo".

"Il caldo molto intenso dell'estate scorsa insieme alle precipitazioni alluvionali e alle gelate hanno certamente determinato una produzione che si è contraddistinta per rese e calibri inferiori agli standard della produzione siciliana - aggiunge un produttore agrumicolo della Piana di Catania - Le raccolte, inoltre, stanno per terminare in questi giorni al posto di aprile per il prodotto tardivo, con una ricaduta negativa sui bilanci aziendali. I prezzi hanno raggiunto quotazioni al di sopra della media dell’anno precedente con 0,50-0,55 euro/kg per le arance e 0,80 euro/kg per i mandarini. Ovviamente parliamo del prodotto di prima fascia, quindi di buona qualità e pezzatura, anche se non ce n’è stato moltissimo. I maggiori introiti, però, sono stati annullati dai danni ingenti agli agrumeti causati da vari episodi climatici e dal rincaro di tutto l’occorrente per portare avanti le coltivazioni, dai concimi, ai materiali d’uso, all’energia e per finire ai carburanti".

Il biologico piace anche su clementine e mandarini. La maggior azienda italiana che commercializza biologico afferma che il 25% dei mandarini e clementine biologiche viene esportato all'estero. Svizzera, Germania, Francia, Svezia e Austria sono le nazioni di maggiore export. L'annata 2021 è stata caratterizzata da un calo del 10% della produzione, ma prezzi migliori rispetto all'anno precedente.

Spagna: un raccolto record di piccolo calibro causa problemi
La seconda fase della campagna spagnola delle clementine e dei mandarini si sta concludendo con risultati insoddisfacenti. Preceduta da quella delle Clemenules e delle Clemenvilla, per le quali i prezzi sono stati buoni per via della scarsa disponibilità causata dai parassiti, la seconda fase della campagna è stata dominata da varietà protette di riferimento come la Nadorcott, la Tango e la Orri, seguita dalla Murcott. Quest'anno queste varietà hanno avuto le rese più alte in Spagna e, generalmente, hanno registrato piccoli calibri.

"Le rese di Tango e Nadorcott sono state particolarmente alte quest'anno, con le dimensioni 4 e 5 che dominano", dice un coltivatore ed esportatore valenciano. Allo stesso tempo la concorrenza del Marocco è stata feroce, dato che ha inondato i mercati con frutta a basso prezzo in destinazioni come Francia, Regno Unito e Paesi Bassi. "Anche in Germania, dove i mandarini spagnoli hanno sempre dominato, è stato più difficile che mai".

Infatti, i grandi volumi di Tango e Nadorcott hanno fatto sì che i prezzi di vendita partissero da un livello tra i 15 e i 20 centesimi in meno rispetto alla scorsa stagione, anche se i costi di produzione e logistica sono aumentati, e ciò ha assottigliato i margini di profitto. Ad eccezione dei mandarini di grande calibro, i cui prezzi sono stati buoni, quelli dei mandarini di medie e piccole dimensioni sono rimasti abbastanza al di sotto (-25%) delle quotazioni medie degli ultimi 5 anni. Le vendite hanno mantenuto un ritmo molto lento a causa di una scarsa domanda, durante tutta la seconda parte della stagione.

Sudafrica: la minaccia della chiusura del mercato russo incombe
La stagione dei mandarini non è ancora iniziata in Sudafrica e dovrebbe cominciare tra poco più di un mese con le varietà di mandarini precoci, che maturano qualche settimana prima delle varietà Tango e Nadorcott.

L'enorme aumento delle tariffe di trasporto avrà un impatto sulle esportazioni, così come la possibile chiusura del mercato russo (di cui alcuni nel settore ritengono che ci sia un'alta probabilità) che assorbe circa il 70% dei mandarini sudafricani di seconda categoria e della prima di basso standard.

Localmente potrebbero essere commercializzati più mandarini del solito, ma è un prodotto molto costoso da produrre, quindi la vendita interna non è proprio un'opzione. Gli esportatori saranno alla ricerca di un mercato alternativo per i grandi volumi che sarebbero dovuti andare in Russia. "Potremmo dover destinare quella frutta alla spremitura in modo da non distruggere completamente il mercato dei mandarini".

"Il raccolto sembra davvero soddisfacente per tutti - sostiene un responsabile di un centro d'imballaggio - Siamo solo profondamente preoccupati per i prezzi, abbiamo avuto un anno orribile l'anno scorso con i disordini civili del luglio 2021 e l'eccesso di offerta e i costi di trasporto che sono schizzati alle stelle".

Quest'anno, almeno, i produttori di agrumi sono consapevoli dei problemi, a differenza dell'anno scorso, secondo un esportatore. Molte aree di produzione di mandarini a Limpopo e Mpumalanga hanno subito la grandine durante la scorsa estate, ma i mandarini vengono coltivati per lo più sotto rete.

Nord America: la difficile stagione dei mandarini della California probabilmente finirà presto
"Le forniture di mandarini sono state drammaticamente basse. Le varietà  Tango e Murcott sono poche e il raccolto sembra ridursi. Stiamo registrando una caduta dei frutti e una scarsa qualità, quindi per entrambe le varietà i volumi sono persino più bassi del previsto", dice uno spedizioniere. Il raccolto più basso è in gran parte dovuto all'ondata di caldo della scorsa estate. "L'anno scorso gran parte della frutta è stata lasciata sugli alberi più a lungo in fase di fioritura e quindi ha compromesso il nuovo raccolto".

Lo spedizioniere gestisce nove diverse varietà di mandarini ed è alle sue ultime tre varietà, dopo aver terminato con la varietà Pixie. "Abbiamo ancora la Tango, la W. Murcotts e la Gold Nuggets. Questi ultimi potrebbero durare un po' di più e hanno perso un po' di favore sul mercato a causa della delicatezza della loro buccia. Continuiamo però a essere un grande player in materia di Gold Nugget", dice.

Per quanto riguarda il calibro della frutta, un po' ovunque si nota la presenza di grandi quantità di frutti di piccole dimensioni e sottodimensionati. I frutti più grandi stanno arrivando solo ora. "Perciò alcuni si trovano carenti dei calibri più richiesti, cioè quelli 20 e 18. Non si vogliono vedere molti mandarini di calibro 10 e 15 nei sacchetti da 2 kg", afferma.

Tutto questo significa che probabilmente la stagione terminerà in anticipo intorno al 5 maggio, dopo essere cominciata con leggero anticipo a metà gennaio. L'anno scorso i frutti sono stati disponibili fino a luglio.

Sul mercato della West Coast è presente la frutta californiana e marocchina, mentre nella East Coast ci sono alcuni mandarini Orri israeliani. "Non mi sorprenderebbe la presenza di frutta spagnola sulla costa orientale del Canada - dice - Ci sono confezionatori e commercianti che non hanno buoni volumi qui nella Central Valley della California, e che contano, quindi, su queste importazioni come parte dei loro programmi. E si tratta di frutta piuttosto buona e competitiva. Specialmente se si tiene conto dei costi di trasporto su strada dalla parte occidentale alla costa orientale, che sono nell'ordine di 8.500-10.000 dollari per un camion".

Per quanto riguarda la domanda, non è stata vivace per i mandarini. "I prezzi sono alti, i costi di trasporto sono alti e i camion sono difficili da trovare", dice. Il prezzo da contratto, che è stato azzerato nella prima settimana di febbraio, è del 20% più alto dell'anno scorso, mentre il prezzo del mercato spot è tra il 15 e il 20% più alto.

Non ci si aspetta che le quotazioni aumentino, ma ci sarà una crescita per i costi di produzione. "Abbiamo appena saputo che i nostri prezzi della plastica saliranno del 30%. Il cartone ondulato sta salendo di nuovo, dopo essere aumentato all'inizio della stagione, e i costi di trasporto stanno crescendo. I consumatori hanno meno soldi da spendere perché ci sono uscite maggiori a causa dei prezzi del carburante. Ci sono sicuramente altre sfide davanti a noi, ma il futuro sembra ancora luminoso per i mandarini", dice lo spedizioniere.

Australia: previsti grandi volumi di mandarini locali
La stagione dei mandarini australiani inizierà nelle prossime settimane, con quelli del Queensland. I volumi di tutta la categoria dovrebbero essere abbastanza solidi, anche se alcuni frutti potrebbero presentare dei segni sulla buccia a causa di alcune condizioni climatiche sfavorevoli, durante la primavera e l'inizio dell'estate. Per quanto riguarda l'esportazione, un rappresentante del settore ha dichiarato che la produzione di agrumi degli Stati Uniti potrebbe essere un po' bassa quest'anno, e ciò determinerebbe mercati vuoti in Asia e in altre regioni a favore dei coltivatori australiani. Sempre che si riesca a fare arrivare lì la frutta, date le attuali difficoltà di trasporto via mare.

Tuttavia, come sta succedendo per la maggior parte delle industrie in tutto il mondo, il conflitto Russia-Ucraina potrebbe anche avere delle ripercussioni sugli agrumi australiani in quanto, se non attraverso il commercio diretto, gli effetti potrebbero rilevarsi nella presenza di più frutta sul mercato internazionale. Inoltre, le sfide interne, come la carenza di manodopera, continuano a rappresentare una minaccia per i coltivatori.

Il forte raccolto di agrumi di quest'anno sarà una notizia gradita dopo i piccoli cali di volume e di valore riportati dalle statistiche. Per l'anno conclusosi a giugno 2021, in Australia sono state prodotte163.499 tonnellate di mandarini (-5%), per un valore di 341,9 milioni di dollari (-4%), dopo aumenti del 10 e del 20% rispettivamente negli anni precedenti.

Anche le esportazioni sono diminuite del 23% sia in termini di volume (a 59.563 tonnellate) che di valore (a 143,8 milioni di dollari), con il più grande mercato rappresentato da un singolo paese, la Cina, che ha assorbito il 23% delle esportazioni di mandarini australiani. Il Queensland è stato il principale stato produttore con 32.991 tonnellate.

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