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In Romagna neve sulla fascia collinare coltivata anche ad albicocchi

Gelate tardive: Arpa Emilia Romagna ha attivato il servizio di previsioni

Fra il 25 e il 26 febbraio 2022, una nevicata a volte anche intensa ha interessato buona parte della fascia appenninica adriatica con neve dai 300 metri di altitudine a salire. Le temperature sono diminuite fino allo zero e ora occorre prestare la massima attenzione verso eventuali gelate. L'Arpa Emilia Romagna ha attivato un servizio di previsione: alle ore 18 del giorno precedente vi saranno gli aggiornamenti e la previsione per la notte e la mattinata seguente (tutte le info a questo link).

C'è timore, in campagna, per le basse temperature previste nei prossimi giorni. La nevicata di tre notti fa ha interessato anche le colline romagnole dai 300 metri a salire, risparmiando le quote più basse. Glenda Vignoli possiede un'azienda agricola in territorio di Riolo Terme (Ravenna), nella valle del Santerno, sui 200 metri di altitudine, e spiega che "abbiamo visto cadere qualche fiocco di neve, ma senza che si accumulassero al suolo. Anche oggi (ieri 27 febbraio, ndr) è freddo, abbiamo toccato i 2°C nella notte, ma la preoccupazione è relativa ai prossimi giorni".

Albicocchi in fiore e neve sulle colline circostanti (Foto di Glenda Vignoli)

Se ci saranno notti serene, senza vento, questo vorrebbe dire temperature in netto calo e gelate. Gli albicocchi più precoci sono fioriti già nei giorni scorsi e quindi sono le piante più vulnerabili. Per gli impianti di pianura (albicocchi, peschi e susini), invece, non dovrebbero esserci danni a seguito di questa ondata di freddo, dato che i fiori in pianura sono pressoché ancora tutti chiusi per i peschi, mentre gli albicocchi hanno dato qualche segnale di risveglio.

La nottata di venerdì ha portato anche pioggia, con qualche accumulo consistente. Ma ciò non toglie che il bilancio idrico attuale sia ancora negativo.

"Le piogge del mese di gennaio sono state, in Romagna, nella norma. Ma il problema deriva dal 2021: un'eredità con il 40% in meno di precipitazioni rispetto al normale". Lo ha affermato Pierluigi Randi, meteorologo ravennate, il quale segue con attenzione l'andamento del clima a livello regionale e nazionale.

"Se il mondo agricolo è preoccupato, ne ha tutte le ragioni - continua - in quanto i terreni hanno basse scorte di acqua. Il mese di gennaio ha avuto precipitazioni normali, ad esempio nella bassa Romagna sono caduti circa 60 mm di pioggia, più di quelle attese. Però vi è un'anomalia, in quanto le piogge si sono concentrate nei primi 10 giorni dell'anno".

Il 2021 si è piazzato, per la Romagna, al secondo posto fra gli anni con meno precipitazioni dal 1950 in avanti. Solo il 'tragico' 1988 ha registrato meno acqua dal cielo, e se lo ricordano bene gli agricoltori che ebbero grandi difficoltà nel lavorare il terreno anche con i trattori più potenti.

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