L'anno 1963 ha segnato un momento di svolta, per l'agricoltura, non solo ad Almeria, ma in tutto il sud-est della penisola iberica. Francisco Fuentes, meglio conosciuto come Paco 'El Piloto', coprì allora il suo appezzamento a Roquetas de Mar con la plastica, nell'ambito di un esperimento in collaborazione con l'Istituto nazionale di colonizzazione. Non sapeva che stava muovendo i primi passi verso quella rivoluzione che avrebbe portato la regione ai primi posti nelle esportazioni spagnole di frutta e verdura: l'agricoltura intensiva in serra.
Il forte aumento della capacità produttiva è il risultato non solo dell'impegno di migliaia di produttori verso questo modello agricolo, ma anche degli sforzi dell’industria serricola, che ha saputo adattarsi alle sfide derivanti da una così rapida espansione, e ha permesso la crescita del settore agricolo. Produttori e industria hanno condiviso un percorso di sviluppo per quasi 6 decenni. Dalle prime serre di Almería, "fatte di legno e filo metallico, con fori nella plastica per consentire all'acqua di filtrare quando pioveva, alla vasta gamma di serre tecniche e automatizzate esistenti oggi che, come la frutta e la verdura prodotte al loro interno, vengono esportate in tutto il mondo", afferma Javier Huete, amministratore delegato della J. Huete International.
Javier Huete.
"Ogni produttore, coltura e clima richiedono specifiche caratteristiche, quindi le serre devono essere adattate a ogni progetto. Non è lo stesso progettare e costruire in Arabia Saudita, con 48 °C, o in Kazakistan, con -30 °C in determinati periodi dell'anno", afferma Javier. "Tuttavia, in generale il mercato tende a richiedere serre ad arco gotico, con grande capacità e sistemi di ventilazione ottimali".
"Quando si tratta di climatizzazione e attrezzature, tutto dipende ovviamente dal tipo di coltura. Ad esempio, se il cliente ha bisogno di mantenere all'interno una temperatura costante intorno ai 18 °C, mentre all'esterno è sotto lo zero, dovrà installare sistemi di riscaldamento altamente tecnologici, che invece non saranno necessari in altre parti del mondo, come Hawaii, Kenya o Malesia, dove abbiamo anche sviluppato diversi progetti. La gamma di soluzioni tecnologiche della J. Huete International soddisfa qualsiasi esigenza dei produttori: dai sistemi di irrigazione automatizzati alla climatizzazione, ventilatori, circolatori d’aria, sistemi di deumidificazione, iniezione di CO₂, illuminazione, riscaldamento o umidificazione".

Prospettive di crescita mondiale per la produzione serricola
Con oltre 6.200 ettari di serre in Murcia e 32.500 ettari ad Almeria, queste regioni rappresentano le aeree con le più grandi concentrazioni di serre al mondo. "In Spagna ci saranno ancora nuovi progetti, ma soprattutto verranno rinnovate le vecchie serre. Ci sono molte serre obsolete che verranno sostituite da strutture automatizzate".
"Penso che l’industria serricola crescerà in Europa, ma non molto. I costi di produzione sono alti e, in determinati periodi dell'anno, anche nei mercati che riforniscono i Paesi europei c'è una sovrapproduzione. Sul mercato nordamericano è il contrario: c'è più domanda che offerta per i prodotti orticoli in serra e, quindi, il mercato delle coltivazioni protette continuerà a crescere".
"E' possibile che in Africa si continuino a costruire serre, ma saranno progetti basici. In Russia e nei Paesi dell'ex URSS si cerca di raggiungere l'autosufficienza nella catena alimentare, per cui si finanziano tanti progetti nel settore agricolo. Oltre alla Russia, sono state costruite diverse serre anche nei Paesi vicini, come l'Uzbekistan e il Kazakistan".

Tendenza ancora al rialzo per la coltura idroponica
"Alla J. Huete International installiamo anche sistemi idroponici, e notiamo un crescente verso questa tecnica di coltivazione", afferma l'amministratore delegato dell'azienda murciana.
"Tale tendenza positiva continuerà, soprattutto per tre fattori chiave. In primo luogo, il mondo si sta muovendo rapidamente verso modelli sostenibili, e l'agricoltura è in prima linea su questo fronte. La coltura idroponica è più pulita, fa risparmiare acqua e fertilizzanti, e non danneggia il terreno. Inoltre, è molto redditizia per i produttori, in quanto consente di raggiungere con più facilità livelli ottimali per ogni coltura, ottenendo maggiori profitti. Infine, l'idroponica permette di coltivare frutta e verdura ovunque, anche nelle aree urbane o nelle loro vicinanze, favorendone l'approvvigionamento".
Più di 25 anni di crescita
"Abbiamo iniziato nel 1995, con un obiettivo molto chiaro: implementare tecnologia e innovazione di fascia alta nel settore della coltivazione protetta. Nei primi anni, ci siamo dedicati principalmente alla distribuzione di serre e schermi riflettenti, in Spagna e Portogallo. Successivamente abbiamo acquisito parte dell’area industriale, di cui siamo attualmente proprietari, e abbiamo iniziato a produrre accessori per l'installazione degli schermi termoriflettenti. Da allora, abbiamo incorporato sistemi di automazione, come il riscaldamento dell'acqua calda nel 1997, e l'anno successivo già producevamo serre con i macchinari più avanzati del tempo. All'inizio degli anni 2000, abbiamo avviato il reparto esportazione e, nel 2003, abbiamo raggiunto l'Africa. Da allora, si sono aggiunti altri nuovi mercati, come Etiopia, Turchia e Messico, quest'ultimo particolarmente importante per la J. Huete International. Due anni dopo, abbiamo creato il dipartimento R+S+i e, nel 2008, abbiamo potuto lavorare con l'ONU su alcuni progetti".

"Da allora siamo cresciuti in modo sostenibile, a livello di impianti, macchinari e risorse umane, e abbiamo lavorato a nuovi progetti e sistemi high-tech, per noi fondamentali. Infatti, ogni anno investiamo una parte dei nostri profitti in ricerca, sviluppo e innovazione per anticipare il mercato con nuovi prodotti e attrezzature".
Per maggiori informazioni:
Javier Huete
J. Huete International
Polígono Industrial Oeste
Calle Ecuador, Parcela 4/10
30820, Alcantarilla, Murcia - Spagna
www.jhuete.com