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All'Ortomercato di Chioggia il 2021 ha registrato prezzi ottimi dopo un 2020 da incubo

Per il radicchio il 2022 è iniziato discretamente

Dopo un 2020 disastroso e un 2021 molto soddisfacente, le prime settimane del 2022 stanno regalando al radicchio della zona di Chioggia dei discreti riscontri. Lo sottolinea l'amministratore unico del Mercato, Giuseppe Boscolo Paolo.

"Nel 2021 - esordisce - a fronte di un aumento dei conferimenti del 3,69% il fatturato ha segnato un +92,15% con un prezzo medio per il radicchio tondo di 0,78 €/kg (0,36 nel 2020) e per il lungo di 0,80 €/kg (0,65 nel 2020), nonostante la forte crisi dei prezzi registrati a ottobre e fino a metà novembre".

"I prezzi di vendita all’origine - sottolinea Boscolo Palo - sono, ovviamente, influenzati dalla domanda e dall'offerta. Per il nostro settore, e in particolare per la produzione del radicchio, questi due anni sono stati segnati profondamente dalla situazione pandemica: molto negativo il 2020, con il lockdown e le conseguenti chiusure dei canali di vendita; positivo il 2021 per la contrazione sia della produzione nazionale e sia per la frigoconservazione da parte dei commercianti, memori delle difficoltà affrontate l’anno prima".

Anche le minori rese hanno contribuito a sostenere i prezzi: "Le gelate dei primi di aprile hanno determinato una minore resa per ettaro e quindi una minore offerta, il che ha però favorito valori medi decisamente buoni per il radicchio posto all’asta in aprile e maggio".

Con l’inizio dell’anno 2022, si stanno registrando quotazioni soddisfacenti, tali da far sperare in un andamento positivo "anche per la futura produzione primaverile, che però risentirà dei notevoli aumenti del costo di produzione per l'effetto del rincaro dei costi energetici".

Giuseppe Boscolo Palo

"Comunque - continua l’Amministratore Unico - a parte qualche parentesi positiva, i problemi che attanagliano il comparto orticolo locale sono strutturali, alla pari di quelli dell’intero settore ortofrutticolo nazionale. E' importante, quindi, perseguire una visione generale di rilancio e sviluppo di tutta l'area compresa nell’Indicazione Geografica Protetta del Radicchio di Chioggia attraverso un piano industriale a medio e lungo periodo che consenta, attraverso l’aggregazione dei produttori, di creare una filiera sostenibile, virtuosa e coesa, in grado di produrre, promuovere e commercializzare “prodotti di qualità in territori di qualità”, quale reale valore aggiunto per uscire dalla logica delle commodity e andare verso le speciality”.

Chioggia Ortomercato ha avanzato delle proposte alla Regione Veneto sulla possibilità che Veneto Agricoltura possa certificare i costi di produzione dei radicchi veneti per rendere più trasparente il sistema dai campi allo scaffale, prevedendo, attraverso il PSR, risorse per i mercati alla produzione (com’è quello di Brondolo) alla pari di una azienda agricola. Inoltre bisognerebbe intervenire sulla riorganizzazione dei mercati agroalimentari e sulla opportunità di aprire la partecipazione dei mercati ortofrutticoli e dei consorzi di tutela al Tavolo Ortofrutticolo Regionale indicato alla elaborazione strategica per il rilancio del settore.

Conclude Boscolo: "Anche per queste ragioni, Chioggia Ortomercato ha chiesto di avere certezze operative che prevedano una gestione almeno fino al 2033 pari all’affidamento che il Comune ha dato a SST e di poter pianificare assieme all’Amministrazione lo sviluppo di Polo Agroalimentare nell’area del compendio dove sorge il mercato ortofrutticolo di Brondolo".