Il ministero dell'agricoltura bielorusso ha commentato l'embargo alimentare contro le importazioni Ue che entrerà in vigore il prossimo primo gennaio 2022, su tutta una serie di prodotti. Il ministero sostiene che, già da tempo, la Bielorussia si è garantita la propria sicurezza alimentare, e che il paese ha un doppio stock di carne e prodotti lattiero-caseari. L'assortimento non farà che espandersi, quindi il consumatore non ne risentirà. Anche frutta e verdura saranno presente sugli scaffali.
Alexei Bogdanov, vice ministro dell'agricoltura e dell'alimentazione della Bielorussia: "Naturalmente, nella bassa stagione importiamo un po' di ortofrutta. Ma anche qui non ci aspettiamo alcun problema". Tvr.by ha riportato che, secondo Bogdanov, l'embargo alimentare non influenzerà i piani di esportazione del Paese.
La Bielorussia conta sulle forniture di frutta e verdura dall'Azerbaigian
Il primo ministro Roman Golovchenko ha dichiarato che l'Azerbaigian ha il potenziale per aumentare le forniture di frutta e verdura. Secondo un articolo apparso su tvr.by, recentemente Ulvi Bakhshaliyev, Ambasciatore dell'Azerbaigian in Bielorussia, ha guidato la missione diplomatica e presterà grande attenzione all'aumento del fatturato commerciale bilaterale. L'anno scorso è salito a 440 milioni di dollari, e anche per quest'anno è previsto un aumento del 20%.
Le nazioni balcaniche non si preoccupano del divieto d'importazione
E' improbabile che il divieto bielorusso abbia un grande impatto su Albania, Montenegro e Macedonia del Nord, a causa del loro commercio limitato con la Bielorussia. Sebbene non facciano parte dell'UE, questi paesi si sono uniti alle recenti sanzioni europee e occidentali contro la Bielorussia, imposte per la crisi dei migranti al confine con la Polonia.
Il divieto riguarda le importazioni da UE, Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Norvegia, Albania, Islanda, Macedonia del Nord e Montenegro.
Freshfel Europe esprime profonda preoccupazione
Freshfel Europe, a nome del settore europeo dei prodotti freschi, esprime profonda preoccupazione per le implicazioni di vasta portata di questa nuova restrizione. Questo divieto mette in discussione circa il 10% delle attuali esportazioni dell'UE. Qui è possibile leggere la dichiarazione di Freshfel.
Il divieto di importazione potrebbe essere disastroso per le pere olandesi e belghe
La notizia è arrivata a sorpresa per diversi esportatori olandesi e belgi. "Potrebbe essere disastroso", dice Tony Derwael, di Bel'export, riguardo al boicottaggio delle importazioni. Questa azienda belga commercia prodotti come le pere. Tony si dice scioccato dalla notizia e di essere stato preso completamente alla sprovvista. Questo nonostante i disordini causati dal flusso di migranti nella regione.
Tony stima che ogni anno sono circa 50.000 tonnellate le pere belghe e olandesi dirette in Bielorussia. "La perdita di un tale volume potrebbe essere un disastro, per i prezzi". Aggiunge che le esportazioni verso la Bielorussia sono principalmente pere di classe B. "Queste, per il momento, stanno andando abbastanza bene nel mercato attuale", dice Tony.
"Non credo che ci sarà subito un impatto sui prezzi", risponde Joost Priem, di Calsa. Le attività di questo grossista belga includono le esportazioni di pere. Il commercio di Calsa con la Bielorussia è limitato. Quindi per loro l'impatto sarà relativo. Ma, in generale, Joost non si aspetta problemi, per il momento. "Attualmente non c'è molta domanda dall'Est, in quanto arriva da altre parti d'Europa. I paesi dell'Europa dell'Est arriveranno sul mercato sicuramente a gennaio", conclude.
Fonte: balkaninsight.com