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Le soluzioni di un'importante cooperativa ortofrutticola

Come reagire allo stop della plastica in Francia

A causa dell'imminente divieto in Francia di utilizzare la plastica nella vendita al dettaglio di prodotti alimentari dal primo gennaio 2022, e di tendenze simili in corso in altri Paesi europei, si è scatenata una corsa frenetica sul commercio di imballaggi realizzati in cartone, carta e cellulosa. Ma un cambiamento così drastico può portare problemi agli operatori italiani?

Mirco Zanelli, direttore commerciale di Apofruit Italia, conferma che l'azienda si è mossa per tempo, in modo da non trovarsi impreparata. "In Francia svolgiamo un buon lavoro in esportazione - esordisce Zanelli - con numerose referenze fra cui mele, kiwi, uva. Abbiamo in catalogo sia prodotti biologici che convenzionali. Per noi, operare con diverse tipologie di packaging non è un problema e non siamo di certo impreparati, ma serve una buona organizzazione". 

Riguardo all'imminente cambiamento in Francia, Zanelli nota: "Per i prodotti sfusi non ci sono grossi problemi: imballo di cartone o cassette plastiche riutilizzabili, a sponde abbattibili. Nel caso degli alveoli si utilizza la carta, mentre per prodotti bollinati ci si organizza con quelli compostabili". 

Poi vi è il grande capitolo del prodotto confezionato finora con film plastico. "Per il prodotto confezionato, stiamo procedendo con mele e kiwi: ad esempio utilizzando vassoi tutto cartone, così come si potrebbe fare per altri prodotti. Per merci più 'complicate' - vedi uve, per esempio - si potrebbero gestire con buste di carta, ma vedremo quello che sarà l'orientamento dei clienti".