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Uva da tavola italiana: si arriverà tranquillamente a Capodanno

"Siamo al 70% della campagna uva da tavola italiana. Le vendite continueranno sicuramente fino a Natale - Capodanno compreso - non solo per l'incremento delle rese, pari al 20%, ma anche perché i consumi di ottobre non sono stati molti entusiasmanti". Così ci spiega Donato Fanelli della Commissione Italiana Uva da tavola, l'associazione nata in Puglia nel 2020, che ha come obiettivo quello di raggruppare tutti gli operatori della filiera per promuovere e valorizzare le uve italiane.

"In questi mesi, le richieste si sono concentrate in particolar modo sulle varietà senza semi, mentre Pizzutella e Red Globe (uve con semi) hanno comunque registrato un aumento degli ordinativi rispetto alla stagione passata. Per quanto riguarda le quotazioni, si assiste a una leggera flessione, circa il 5%, per le cultivar seedless, percentuali che arrivano però a -15/-20% per le uve tradizionali. Stiamo per entrare nel rush finale della campagna 2021, un momento che speriamo possa concludersi nel migliore dei modi, vista l'assenza della concorrenza europea".

"Solitamente, nelle ultime settimane di vendita, che tra l'altro combaciano con il periodo natalizio, si verifica un aumento dei prezzi e delle forniture, specie in Europa. Una tendenza che sembra registrarsi anche quest'anno, ma con una nota dolente: la scarsità di programmazione e promozione del prodotto made in Italy fa si che molti produttori e commercianti italiani stiano vendendo la merce a colleghi spagnoli, i quali poi si occupano di rifornire le catene europee. I buyer internazionali spesso si ritrovano a dover gestire gli acquisti di un determinato prodotto ortofrutticolo che, oltre ad avere un vasto catalogo varietale (per le uve sono circa 110 le cultivar), ha, nel mezzo della compravendita, anche diversi operatori e società da interpellare".

"Con circa un mese in anticipo, sui mercati europei sono già arrivate le prime uve d'oltremare (Brasile, Cile, Perù). Prodotto che di solito giunge nella prima decade di dicembre, ma che quest'anno sembra voler confondere il consumatore con largo anticipo, facendo perdere così quote di mercato alle uve italiane, tra l'altro nel periodo in cui si cerca di spingere con gli ultimi lotti commerciali. Le nostre produzioni si distinguono dal punto di vista qualitativo ed estetico, pertanto mi auguro che i player europei continuino a preferirle alle altre".