Quasi tutte le nazioni stanno aumentando le superfici destinate a cipolla, come è emerso la scorsa settimana dall'Euronion, il congresso internazionale del comparto. Dai dati presentati non risulta l'Italia, in quanto manca un'aggregazione tale da poter fornire uno spaccato in tempo reale delle superfici destinate al bulbo. Si ritiene tuttavia verosimile una superficie di 12mila ettari, per circa 430mila tonnellate di prodotto da nord a sud Italia, compresi forse anche i cipollotti.
Foto ufficiale (foto concessa da Matteo Freddi, il secondo da destra nella seconda fila in alto)
"I cambiamenti climatici - è emerso dall'incontro - stanno condizionando, a macchia di leopardo e in maniera incostante, le produzioni. A volte un'intera nazione, o una zona di un paese, vengono pesantemente penalizzate, poi tocca a un'altra. Di certo gli eventi negativi, che ci sono sempre stati, si stanno ripetendo con una frequenza sempre più ravvicinata".
Sta aumentando la domanda da parte di alcuni paesi africani, in particolare dell'ovest del continente. Fra le nazioni europee, i Paesi Bassi hanno incrementato le esportazioni a partire dalla 40esima settimana. Alcune nazioni con produzioni in calo sono l'Ucraina e altre dell'Europa dell'est e asiatiche.
I consumi del canale ristorazione stanno tornando gradualmente alla normalità.
Dallo scorso anno, si è assistito a un incremento dei prezzi delle cipolle in India, in quanto il raccolto è stato inferiore alle medie (anche per via dei cambiamenti climatici) e ci sono state restrizioni nelle importazioni. Anche in Brasile e Argentina il raccolto è diminuito: L'Unione europea perciò deve guardare con più attenzione a esportare nei mercati del Sudamerica e in India.
Dal punto di vista produttivo, al congresso è stato evidenziato che il calibro medio delle cipolle (Germania, Ucraina, Polonia e Francia) nel 2021 è diminuito: il calibro inferiore a 40 mm è stato pari al 10%; quello fra 40 e 80 mm è stato del 75% e il maggiore di 70 mm è stato pari al 15%. Nel 2020 la percentuale era stata rispettivamente dell'8, 81 e 11%.