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L'opinione di due produttori

Manifestazioni di protesta: bene, ma non benissimo

Nelle ultime settimane, sono aumentate le manifestazioni di protesta sia contro l'aumento del costo delle materie prime, sia per i bassi prezzi di alcuni articolo ortofrutticoli. In merito alla manifestazione in Emilia Romagna (cfr. FreshPlaza del 26/10/2021) promossa da Cia, Confagricoltura e Copagri, c'è chi ha espresso alcune perplessità. 

"Non ce l'ho certo contro l'uno o l'altro sindacato, il mio vuole essere un discorso in generale - esordisce il produttore romagnolo Massimo Scozzoli - ma credo che noi agricoltori dobbiamo fare qualche riflessione. Secondo me non va bene che chi è preposto a cercare di risolvere i problemi anticipatamente, venga poi a raccontare a noi produttori che dei problemi ci sono, a noi che li viviamo sulla nostra pelle ogni giorno. Le associazioni di categoria devono aiutare a risolvere a monte le difficoltà, proponendo qualcosa di costruttivo e che non sia una 'pezza' dell'ultimo momento, ma un intervento di ampio respiro".

Un altro agricoltore afferma: "Sono decine di anni che assisto a manifestazioni di protesta, e già il fatto che vi siano due blocchi divisi, con Coldiretti da una parte e il resto delle sigle sindacali dall'altra, è un segno della nostra debolezza. In più, sempre più spesso vedo manifestazioni partecipate per lo più solo da dipendenti dei sindacati. Coloro che costituiscono la base, cioè noi agricoltori, siamo lontani, stanchi di vedere che nulla cambia mai".

Bologna, 25 ottobre 2021

"Anche la manifestazione a Bologna della scorsa settimana - conclude - parla chiaro. Ho visto la foto su FreshPlaza (qui sopra, ndr), si vedono facce felici, sembra quasi una gita di piacere. Belle ragazze vestite di tutto punto, truccate, come uscite da un ufficio per una mattinata diversa dal solito. Una foto dal campo stretto, per dare l'idea dell'affollamento e credo che, se fosse stata un po' più ampia, si sarebbero contate poche decine di persone. Serve davvero un cambiamento di mentalità, che metta la frutticoltura e l'agricoltura più in generale al centro di ogni scelta politica. Ma, dato che nessun politico conosce nulla di agricoltura, sono molto scoraggiato che ciò possa accadere".