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Produzione ortofrutticola: il commento di un operatore

I rincari delle materie prime diventeranno presto insostenibili

"Laddove non è arrivato il mercato, una fitopatia, un evento climatico avverso, sta arrivando l'aumento delle materie prime che ogni giorno diventa sempre più problematico per le nostre aziende". Questo il commento di un produttore che dice di sentire "la stretta soffocante del continuo aumento di ogni singolo bene necessario per coltivare".

"Carburante e concimi sono in cima alla lista dei rincari - dice l'imprenditore agricolo - ma non sono da meno i materiali ferrosi, la plastica, gli imballaggi e il noleggio dei container. Non voglio neanche fare i conti su ogni singola voce che siamo costretti a inseguire per far quadrare i conti e, dunque, i costi di produzione. Basti pensare che l'anno scorso prendevamo l'azoto a 36 euro; oggi ce ne vogliono 80 per la stessa quantità!".

"E mentre il momento congiunturale sta iniziando a soffocarci in maniera pericolosa - prosegue - ci tocca assistere a proteste che hanno tutto il sapore di una farsa. Il green pass è un falso problema, sollevato solo da chi ha evidentemente altri scopi, dimostrando di non conoscere quali sono i veri problemi del Paese. Energie e risorse sono concentrati su punti nevralgici come i trasporti, che non dipendono dall'avere o meno il lasciapassare verde quanto invece dall'aumento esorbitante del costo del carburante, tanto per fare un esempio lampante".

"E' fuorviante instillare dubbi su una categoria, quella degli autisti - dice ancora l'agricoltore - quando sappiamo bene il sacrificio che hanno sostenuto questi uomini, garantendo in pieno lockdown duro l'approvvigionamento delle scorte alimentari, senza mai far mancare nulla agli italiani. Penso che con il pericolo che questi eroi hanno dovuto correre, siano stati tra i primi a vaccinarsi, per proteggere se stessi e i loro cari. Il resto è mera strumentalizzazione!"

"Sembra che sia in atto un progetto teso a distogliere l'attenzione dai veri problemi - denuncia l'esperto in conclusione - ossia quello degli aumenti e della conseguente perdita di potere d'acquisto. Le nostre aziende, di questo passo, saranno costrette a rivedere, come già avviene, le proprie politiche d'investimento. Senza investimenti non può esserci sviluppo e senza crescita non sarà possibile mantenere i livelli occupazionali. Le associazioni di categoria dovrebbero fare uno sforzo serio per riportare l'agenda del Paese all'alveo della realtà".