Le pere sono risultate essere nell'ultimo anno tra le categorie più crescita in termini di penetrazione nel mercato frutta, avendo fatto registrare un +4,6% di famiglie acquirenti nell'ultimo anno terminante agosto 2021 (considerando il totale pere vendute sfuse o confezionate). Rispetto ad altri frutti molto comuni sulla tavola degli Italiani, il trend di numero di famiglie acquirenti è stato più positivo: alcune categorie hanno infatti perso parco trattanti, tra cui arance, mele, pesche e limoni, mentre altre più positive come fragole o albicocche hanno visto tassi di crescita inferiori su questo indicatore (rispettivamente +4,2% e +2,1%)
La frequenza con cui le famiglie Italiane acquistano pere in media è pari a 7,5 volte all'anno ed è inferiore, tra le tipologie principali, solo ai livelli raggiunti da mele (12,1), arance (10,2) e limoni (8,1). L'acquisto medio per atto di acquisto di pere è pari a 1,1 kg, piuttosto stabile rispetto al passato recente.
Nonostante si potrebbe pensare alle pere come categoria acquistata da tutte le famiglie, il parco raggiunto nell'ultimo anno è pari a 15.244.000 famiglie pari al 58% delle famiglie Italiane. Pertanto la categoria mostra sì dinamiche positive ma è anche contraddistinta da notevole potenziale teorico di sviluppo, considerato che il 42% delle famiglie non la acquista durante un orizzonte temporale lungo pari a 12 mesi.
In termini di profilo, le pere sono più penetrate al Nord-Ovest, in fasce socio-economiche più elevate, in target di shopper di età adulta (55+) e da famiglie senza bambini piccoli. Fondamentali percorsi per la crescita della penetrazione della categoria sono quindi un maggiore sviluppo al Sud, in fasce sociali anche più medio-basse e soprattutto nei target giovani, dove non solo la penetrazione è più bassa ma anche i quantitativi acquistati sono inferiori: l'acquisto medio di pere delle famiglie con responsabile acquisti sotto i 34 anni è pari a 5,1 Kg, contro una media a totale famiglie pari a 8,4 Kg.
Il 23,3% delle famiglie Italiane acquista pere pre-confezionate dal produttore, in forte crescita rispetto all'anno scorso (+4,5 punti), fenomeno in comune non solo con diverse altre tipologie di frutta ma anche con altre categorie del fresco e dovuto alla sempre maggiore ricerca di servizio da parte del consumatore. In termini assoluti, resta decisamente preponderante la penetrazione delle pere vendute a peso variabile, che raggiungono il 51,6% delle famiglie Italiane e risultano anch'esse in crescita – anche se minore (+1,1 pt) di penetrazione.
Aldilà del trend, va inoltre notato che la componente a peso variabile genera non solo più penetrazione ma anche molto più traffico sul punto vendita, con una frequenza di acquisto pari a 7,1 volte/anno contro 3,2 delle pere pre-confezionate. Di questa grande parte del mercato fa però parte anche il take-away (prodotto a peso variabile confezionato dal retailer) che raggiunge il 39% di penetrazione, anche se non mostra crescite particolari rispetto agli ultimi anni. La ricerca di servizio è quindi oggi colta (almeno come trend) meglio dal prodotto pre-confezionato dal produttore che dal take-away.
In linea con i trend generali che vedono il consumatore post-Covid sempre più interessato al benessere, si verifica anche per le pere una crescita significativa della penetrazione del bio, che ha raggiunto nell'ultimo anno il 9,4% di penetrazione, con una crescita dell'11% nell'ultimo anno. E' importante notare come il 43% degli acquirenti di pere biologiche acquisti solo pere biologiche, e quindi come il trend del bio stia contribuendo un buona parte all'allargamento del parco della categoria. La gran parte della penetrazione delle pere bio è legata alla vendita a peso variabile (8,6% di penetrazione contro solo 1% a peso imposto)
Coerentemente con le tendenze in atto a totale Largo Consumo, si verificano profondi cambiamenti anche nella canalizzazione delle pere. In calo l'Iper (aveva il 9,8% di penetrazione assoluta sull'universo delle famiglie Italiane 2 anni fa e si attesta oggi sul 7,9%), sostanzialmente stabile il Super (35%), in forte crescita il Discount con il 19,5% di penetrazione (+1,4 punti rispetto a 2 anni fa).
In Italia anche il tradizionale continua a mantenere un ruolo importante: il 12,6% delle famiglie italiane acquista pere dal fruttivendolo, con modesti cali rispetto agli anni passati e l'8,6% al mercato. Ultimo fenomeno degno di nota nelle scelte di canale è l'emersione dell'acquisto online: il 3,6% delle famiglie ha acquistato pere nella spesa online con una crescita di parco del 50% rispetto a due anni fa.
Da ultimo, il Consumer Panel di GfK rileva le principali varietà di pere solo per la componente venduta a peso fisso e da questo osservatorio si traggono altri trend interessanti: il consumatore di pere è piuttosto fedele ad una determinata tipologia e differenzia poco tra i vari tipi (il numero medio di varietà acquistate da una famiglia nell'arco dell'anno è pari a 1,5, pur con una crescita del 7% rispetto a due anni fa) e le varietà più penetrate sono le Abate con il 13,1%, seguite molto a distanza dalle William con il 7,6%.
Autore: Marco Pellizzoni – Direttore Commerciale GfK Consumer Panel Italia
Per maggiori informazioni:
Daniela Mastropasqua
Business Development Manager | Consumer Panel & Services
GfK | Italia
+39 335 185 3430
[email protected]