La campagna italiana delle pesche e nettarine è agli sgoccioli ed è ora di tracciarne i bilanci. Gabriele Ferri, direttore di Naturitalia, ha il polso della situazione a livello nazionale in quanto movimenta ingenti quantitativi di prodotto dalle principali zone di produzione.
FreshPlaza (FP): E' stata un'annata anomala per il comparto...
Gabriele Ferri (GF): Le gelate hanno falcidiato i quantitativi, specie al nord d'Italia. Al sud, invece, ci sono state mancanze ma a macchia di leopardo. Ad esempio, a san Ferdinando di Puglia abbiamo avuto aziende con elevate rese ad ettaro, mentre a pochi chilometri di distanza ci sono state forti mancanze.
Gabriele Ferri
FP: Come è andato il mercato?
GF: Chi ha avuto prodotto, quest'anno ha guadagnato bene. E anche nelle zone più colpite dalla gelata c'è stato qualcuno che, lottando ogni notte per 25 notti contro il gelo, grazie ai sistemi antibrina ha salvato parte della produzione. Ma non si può certo parlare, nel complesso, di un'annata che abbia permesso a tutti di fare reddito. E il mercato estero ha risposto ancora meglio rispetto a quello interno.
FP: Quale è stato l'andamento dei prezzi?
GF: Si è partiti in sordina con il precoce, tanto che c'eravamo quasi spaventati. Poi il mercato ha preso la giusta piega e, da luglio, le cifre sono state sempre elevate, anche in agosto e settembre compresi. Vendiamo anche a 1,50 euro al kg e nessuno batte ciglio.
FP: Ma come? Ci sono annate in cui si fa fatica a vendere a meno della metà, e quest'anno si vendono pesche e nettarine facilmente a 1,50, logistica esclusa?
GF: E' proprio così e da questo dovremmo trarre insegnamento. Quando l'offerta è inferiore alla domanda, il prezzo, a parità di prodotto, può anche raddoppiare rispetto a un'annata di sovrapproduzione, ma al mercato questo non interessa. Il prodotto deve esserci sugli scaffali, a qualsiasi prezzo. E, alla fine dei conti, il consumatore non paga tanto di più rispetto a quando i prezzi sono meno della metà.
FP: Quale è un'altra caratteristica dell'annata 2021?
GF: Di certo non ci sono state contestazioni. La qualità è così elevata e la shelf life stabile, che non vi sono problemi di conservazione. Frutta buona, con quantità inferiori alla domanda, e il gioco è fatto.
FP: Quindi un andamento positivo anche in campagna?
GF: Ribadisco: per chi ha avuto un po' di prodotto, sì, è stata un'annata positiva. Anche perché non c'è stato scarto quindi la Plv è elevata senza ammanchi.
FP: Il 2021 cosa insegna?
GF: Ecco, dovremmo davvero riflettere una volta per tutte e fare tesoro di questa annata. Regolare l'offerta è l'unica strada. Non sta a me decidere a chi tocca questo ruolo, ma serve una regolamentazione, come negli ettari dell'uva da vino. Le maggiori regioni produttrici europee dovrebbero stilare dei piani, perché se produciamo anche un solo kg in meno rispetto alla domanda, tutti guadagniamo di più, perché le quotazioni sono più alte per tutti. Possiamo decidere se continuare a farci la guerra, ed essere tutti perdenti, oppure collaborare.
FP: La Spagna è sempre il maggior concorrente dell'Italia?
GF: Sì, basti vedere che in Gran Bretagna hanno quote di mercato, su pesche e nettarine, davvero importanti e noi fatichiamo a essere presenti. Però temo molto anche la Grecia: negli ultimi anni hanno piantato molto, sono tecnicamente migliorati e hanno costi di produzione più bassi.
FP: Quali sono i principali mercati esteri per Naturitalia?
GF: In primo luogo la Germania, che è la nazione che più assorbe le nostre drupacee. Ma stiamo lavorando bene anche con Svizzera, Austria e paesi Scandinavi.
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