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OPuntia: la nuova veste per l'organizzazione dei produttori del Ficodindia di San Cono

L'Op Ficodindia di San Cono, nata nell'omonimo paese in provincia di Catania nel settembre 2014, ha cambiato recentemente denominazione sociale. Nella sua evoluzione, molte cose sono cambiate e oggi si compone di 36 produttori e 315 ettari di superficie specializzata nella produzione di Ficodindia.

Da qualche mese, la nuova denominazione dell'organizzazione è OPuntia, termine che richiama il nome botanico del Ficodindia (Opuntia ficus indica). Ciò si è reso necessario onde evitare confusione nei consumatori che fanno riferimento alla DOP Ficodindia di San Cono, la quale di fatto interessa i territori di 4 comuni (tra cui San Cono) e che viene tutelata da una precisa normativa europea.

"Attualmente non commercializziamo prodotto a marchio DOP-Denominazione di Origine Protetta, ma siamo in possesso sin dal 2017 della certificazione ai sensi della norma UNI EN ISO 22005, che attesta l'origine siciliana delle nostre produzioni. Il nome OPuntia risulta inoltre maggiormente riconoscibile sul mercato estero, dove il Ficodindia viene chiamato con nomi diversi (prickly pear, figue de barbarie, tuna), mentre il nome botanico ha valore universale. A breve sarà online il nuovo sito internet dell'OP, di cui daremo notizie specifiche anche sui canali internazionali di FreshPlaza". Così Francesco Grassenio presidente della organizzazione dei produttori di ficodindia OPuntia.

Antonio Lo Tauro e Francesco Grassenio 

"Il caldo anomalo - sottolinea Antonio Lo Tauro, agronomo e presidente del distretto del Ficodindia di Sicilia - caratterizzato anche dall'assenza di piogge negli ultimi quattro mesi, ha alterato il ciclo produttivo delle piante facendo sì che la maturazione del frutto scozzolato - il Bastardone, ottenuto dalla seconda fioritura - andasse a sovrapporsi con quella del frutto agostano o primofiore. Ciò sta determinando una saturazione - che i mercati stentano ad assorbire -  conseguente alla concomitanza delle due produzioni. I cambiamenti climatici stanno inoltre evidenziando quanto sia importante la disponibilità di risorse idriche per ottenere produzioni di pregio, anche per una specie subtropicale come il ficodindia".

Antonio Lo Tauro

"Un'altra importante considerazione - precisa Antonio Lo Tauro - attiene ai volumi produttivi in aumento rispetto alla campagna precedente, in virtù delle nuove superfici investite negli anni precedenti e adesso nel pieno della produzione. Il frutto è sempre più apprezzato dai consumatori, anche se la filiera riscontra seri problemi nel reperimento di manodopera specializzata per la scozzolatura e la raccolta. Il problema è da non sottovalutare, in quanto sarà sicuramente un fattore limitante all'espansione della coltura in eventuali nuovi areali di produzione".

"Sono auspicabili - conclude Francesco Grassenio - interventi a tutela degli agricoltori e delle Organizzazioni di Produttori, che nel breve periodo dovranno far fronte - ancor di più rispetto a oggi - all'aumento dei costi energetici, delle materie prime per il pack e della filiera logistica che potrebbe erodere il margine di profitto, già intaccato dalle avverse condizioni climatiche sopracitate della campagna in corso".

Per maggiori informazioni
OPuntia
Francesco Grassenio
+39 333 114 4483
[email protected] 

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