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Previsioni sulla campagna castanicola in Campania

Le previsioni della campagna castanicola di quest'anno in Campania, non sono omogene in tutti gli areali produttivi. Dai primi riscontri pare che la provincia di Avellino sia la zona in cui c'è maggiore produzione e dove le piante hanno risentito meno la siccità rispetto alle province di Caserta e Salerno. Ovviamente, come precisano gli interlocutori del settore, queste sono previsioni iniziali che possono cambiare nel corso della campagna.

"Per ora i quantitativi di castagne autoctone avellinesi sembrano ottimali - dice l'imprenditrice Giulia Ingino - La presenza di produzione è facilmente costatabile su pianta, basti osservare i quantitativi di ricci; inoltre, finora ci sono stati vari eventi piovosi che ne hanno facilitato l'accrescimento delle castagne. Per l'inizio della raccolta bisognerà attendere ottobre, ma dalla prossima settimana comincerà la campagna degli ibridi euro-giapponesi".

"Il cinipide - prosegue Ingino - non è del tutto sparito dalle nostre produzioni, ma se ne risente meno, tanto che a differenza di 10 anni fa, ci sono i ricci sulle piante. Sono fiduciosa per il futuro: sembra che le sorti della castanicoltura campana si stiano risollevando".

Tutt'altro scenario si presenta nella provincia di Salerno. Per la raccolta delle castagne del Cilento bisognerà attendere la prima decade di ottobre.

"La quantità di ricci su pianta è pressappoco la stessa della campagna precedente, ma quello che ci preoccupa di più è il calibro del prodotto - dichiara il produttore Domenico Coviello - Infatti, a causa della siccità di quest'estate, per niente paragonabile a quella dell'anno scorso, e caratterizzata da temperature elevate e dalla carenza di piogge, si prevedono pezzature più piccole. Questo significa destinare il prodotto a un mercato diverso: i calibri piccoli solitamente vanno impiegati nella trasformazione".

"Per quanto riguarda l'aspetto fitosanitario - continua Coviello - ormai i nostri castagneti convivono con il cinipide. Sono in aumento  problemi ben altrettanto seri come il cancro corticale del castagno e il mal dell'inchiostro che comportano la morte delle piante; mentre il cinipide è meno impattante rispetto agli agenti che causano queste malattie".

Previsioni non brillanti pervengono dalla provincia di Caserta, se si considera la campagna delle varietà autoctone.

"Per le castagne Primitive - dice Giovanni Santantonio, imprenditore operante nel parco regionale di Roccamonfina - si prevede circa il 90% di prodotto in meno rispetto allo scorso anno, a causa dell'elevata siccità e dalle sporadiche piogge. Per le varietà locali più tardive, le stime sono migliori; per la Riccia si conta circa un 40% di prodotto e un inizio di campagna più tardiva, mentre per la Paccona si stima una produzione di circa il 50% rispetto a un'annata normale. A incidere sulla produttività è stato l'andamento climatico: a causa delle temperature di giugno non ottimali per la fioritura, i quantitativi prodotti si sono quasi azzerati".

"Per gli ibridi euro-giapponesi - conclude Santantonio - la raccolta avrà inizio la prossima settimana nelle aree pianeggianti e si stima una produzione superiore di circa il 30% rispetto allo scorso anno. Mentre per le zone collinari e montuose si registra un decremento produttivo di circa il 30% e la raccolta sarà più tardiva, con l'inizio a fine di questo mese".

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