"Stiamo lavorando a tutta forza al massimo della capacità produttiva grazie anche a un'abbondante disponibilità di materia prima che registra, nella campagna del pomodoro da industria tuttora in corso, un aumento delle superfici investite di circa il 20%. La campagna si prolungherà oltre settembre, con un prodotto di qualità, eccezion fatta per quello proveniente dagli areali colpiti dai temporali in questo ultimo scorcio di estate". A dichiararlo a FreshPlaza è Enzo Perano, amministratore delegato dell'azienda campana Perano Enrico & Figli Spa.
Enzo Perano
L'azienda Perano Enrico & Figli trasforma e commercializza un'ampia varietà di pomodori a marchio Galletto, con volumi complessivi che si attestano intorno alle 90.000 tonnellate di pomodoro, sia tondo che lungo. L'azienda, giunta oggi alla terza generazione di imprenditori, è presente massicciamente - sia a marchio privato che private label - nella Grande distribuzione organizzata italiana ed estera.
Negli anni, ha fidelizzato e selezionato agricoltori altamente specializzati nella produzione di materia prima. Il pomodoro, nella maggior parte dei casi, è raccolto meccanicamente e selezionato varie volte sia in campo sia all'arrivo in stabilimento, attraverso lettori ottici e manualmente, al fine di eliminare i pomodori non maturi o quelli troppo maturi.
"Il valore aggiunto dei nostri prodotti a marchio è dato dal made in Italy, consapevoli che per posizionarci sui mercati, e rispondere alle crescenti esigenze dei consumatori, bisogna garantire parametri elevati in termini di qualità, trasparenza e sostenibilità - continua Perano - Sicuramente ciò che accomuna i mercati di tutto il mondo è la crescente attenzione da parte dei consumatori verso prodotti sempre più sostenibili a filiera tracciabile e 100% italiani".
L'azienda è dotata di un ampio stabilimento e di linee di lavorazione di ultima generazione, oltre che di selezionatrici computerizzate (fornite da Raytec Vision), al fine di controllare nel dettaglio la morfologia di ciascun pomodoro, selezionando così il prodotto sano, e scartando quello imperfetto o non maturo, in modo da ottenere un prodotto finale all'altezza delle aspettative.
"Tra le criticità che in qualche modo stano mettendo in difficoltà l'industria conserviera dei derivati di pomodoro - conclude Vincenzo Perano - gli aumenti delle varie voci che compongono i costi di produzione che avranno una ricaduta sul prodotto finito. Alla carenza di banda stagnata, in qualche modo siamo riusciti a far fronte grazie a una programmazione mirata fatta in anticipo, che ci consente di avere riserve di magazzino a sufficienza prima che si esauriscano le scorte. Certamente i costi aumentati a dismisura di gas, energia e la difficoltà a reperire manodopera, sia in linea che su trasporto, sono fattori che stanno caratterizzando questa particolare campagna commerciale".
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Enzo Perano
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