Le produzioni di mele attese per quest'anno a livello europeo si collocano su 11,7 milioni di tonnellate, in aumento del 10% rispetto allo scorso anno, ma in linea con la media del triennio precedente (2018-2020), rispetto al quale si registra +1%.
L'andamento climatico di quest'anno, caratterizzato soprattutto dalle gelate primaverili, accompagnate in alcuni paesi da successive grandinate, abbondanza di piogge contrapposte a periodi di siccità, sempre più frequenti negli ultimi anni, ha mostrato i propri effetti anche sulle mele in alcuni specifici territori, anche se sembra nel complesso produttivo europeo non aver influito così significativamente come per altre specie.
In termini di superfici sono attualmente investite a melo nei Paesi dell'EU27 e Regno Unito poco più di 500.000 ettari, secondo i dati Wapa/Eurostat. Oltre il 65% delle superfici sono concentrate in pochi Paesi: primeggia largamente la Polonia con 175 mila ettari, che stacca Italia, Romania e Francia posizionate sopra i 50 mila ettari ciascuna.
Nel dettaglio dei paesi, rimangono significative le produzioni della Polonia attestate sul 4,1 milioni di tonnellate, registrando rispetto al 2020 +22% ed in aumento del +12% sulla media 2018-2020. La parte di prodotto destinata all'industria è stimata quest'anno sul 60% dell'offerta disponibile, con volumi più corposi rispetto alle precedenti annate anche a causa delle grandinate.
In Italia è stimata una produzione di 2.046.000 tonnellate, -4% sul 2020 e -5% sulla media del periodo 2018-2020, con un'offerta compensata tra i vari bacini produttivi colpiti o meno dal gelo primaverile.

Il riparto varietale italiano vede Golden ancora primeggiare concentrando poco più di un terzo del totale; Gala conferma la recente crescita arrivando a pesare quasi il 20% del complesso, mentre Red Delicious è scesa sotto il 10%. Poco sotto questa quota si posiziona anche Fuji con Cripps Pink indicativamente attorno al 5%. Progressivo ampliamento per le cultivar nuove, in genere gestite da club salite in questi ultimi 5 anni dal 5% al 9% del totale.
Le produzioni della Francia sono stimate in lieve aumento, +3% sul 2020 con 1.375.000 tonnellate, ma ancora sotto la media recente di 8 punti percentuali; produttività anche in questo caso condizionata dalle gelate primaverile. Ancora in ripresa la produzione in Germania, che con circa 1.080.000 tonnellate, segna +6% sul 2020. Più marcato l'aumento atteso in Spagna, che con 543.000 tonnellate, denota un +28% rispetto ai volumi contenuti del 2020, volumi che risultano superiori del 12% rispetto alla media indicata.
Tra i Paesi non citati in precedenza, dopo le scarse produzioni del biennio precedente, sembrano risalire i volumi in Ungheria (+49% sul 2020, ma -2% sul 2018-20), Croazia (+18%), Belgio e Olanda (+14% entrambe) e Portogallo +12%; in tutti i casi l'offerta 2021 corrisponde ad una produzione normale.
Sono invece rilevanti le flessioni attese in Slovenia (-59% sul 2020), Lituania (-47%), Grecia (-28%), Danimarca (-25%), Svezia (-16%) e Lettonia (-14%).
Per quanto riguarda le varietà a livello europeo si conferma per importanza Golden Delicious, le cui produzioni sono attese quest'anno su 2.120.000, in aumento dell'8% rispetto i volumi contenuti del 2020, ma in flessione del 4% sul triennio 2018-2020. Gala, seconda in termini di volume, sale anch'essa del +8% sia sul 2020 che sulla media citata. Idared appare in aumento del +9%, con 685.000 tonnellate, mentre Red Delicious, con 640.000 tonnellate, scende del -3%.
Il raccolto europeo di mele continua a diversificarsi verso le nuove varietà di più recente introduzione a scapito di alcune tipologie più tradizionali. Le nuove cultivar confermano anche nel 2021 la propria ascesa, con quantitativi che sono stimati in circa 680.000 tonnellate comprendendo anche il gruppo Cripps Pink, ma previste probabilmente in decisa ascesa anche nei prossimi anni.
Parallelamente si sta assistendo ad una estensione anche del prodotto coltivato con metodo biologico. Secondo i dati AMI, già nel corso del 2020, il complesso dei Paesi dell'UE27 riportavano quasi 57.000 ettari di mele bio. La crescita appare veloce poiché solo 5 anni prima la sommatoria riportava circa 34.000 ettari (+67% tra il 2015 e il 2020).
Le maggiori superfici sono attualmente concentrate in Francia (14.200 ettari) seguita da Polonia (oltre 8.700 ettari), Italia (oltre 8.200 ettari) e Germania (quasi 7.200 ettari). In termini produttivi il raccolto dello scorso anno è stimato sotto le 600.000 tonnellate di mele biologiche e le proiezioni per i prossimi anni dovrebbero confermare una progressiva crescita.
Fonte: CSO Italy per FreshPlaza.IT