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Scelte drastiche per chi invece non dispone di rete d'irrigazione efficienti

Pozzi artesiani: in Puglia fondamentali per salvare raccolti e piantagioni

L'emergenza idrica in Puglia non è terminata, neppure dopo le ultime piogge che, in determinate zone della regione, sono state anche di forte intensità. L'opportunità di avere a disposizione acqua da destinare a uso irriguo consente oggi all'imprenditore agricolo, soprattutto nelle zone soggette a lunghi periodi di siccità, di garantirsi un reddito. E se da una parte ci sono coloro che, non disponendo di reti idriche efficienti, non sanno come dare acqua alle proprie coltivazioni, dall'altra, c'è chi questo problema non se lo pone, poiché riesce a irrigare grazie al ripristino e alla realizzazione dei pozzi artesiani.

"La disponibilità di acqua - ci spiega Nicolò D'Orfeo, un coltivatore di Terlizzi - può significare raccogliere, a differenza di chi, non avendone, deve aspettare che il "cielo" provveda in tal senso o rassegnarsi a vedere perduta totalmente o parzialmente la propria produzione agricola, sia in termini quantitativi che qualitativi. Ecco perché avere oggi un terreno ricadente in un comprensorio che sia servito da una rete idrica efficiente (come consorzio di bonifica, pozzo aziendale, impianto di riutilizzo di acque reflue o consorzio irriguo privato) significa avere un terreno con un doppio valore, se non triplo, rispetto a un altro condotto in asciutta".

Diversa è invece la storia di un altro produttore pugliese, Nicolò Cataldi, il quale proprio in questi giorni, a causa delle serie difficoltà di irrigazione, starebbe per prendere una drastica decisione sulla eliminazione delle mandorle, in quanto sottosviluppate. "I frutti - spiega - non hanno raggiunto la maturazione. Per salvaguardare gli impianti ed evitare danni strutturali alle piante, ho deciso di programmare delle scuotiture precoci di questi frutti, pur consapevole di perdere il raccolto. Con il persistere di periodi in cui i cambiamenti climatici giocano un ruolo importante (siccità, alluvioni, grandinate), la pianificazione delle colture e la scelta dell'acquisto di nuovi lotti di terreni passa ormai dalla possibilità o meno di irrigare. Se manca questa opportunità, spesso e volentieri si assumono decisioni drastiche sulle coltivazioni da allevare o sugli investimenti da eseguire, che vengono meno in caso di assenza di approvvigionamenti idrici".

A sua volta, Tiziano Scagliola di Coldiretti Molfetta ci riferisce: "Le precipitazioni dei giorni scorsi sono servite soltanto a rimpinguare gli strati superficiali del terreno, completamente aridi a causa della siccità prolungata. Dopo le ultime piogge, infatti, gli areali costieri non hanno goduto del beneficio idrico rispetto, ad esempio, alle zone più interne. Tuttavia, in alcuni areali pugliesi (come Bitonto, Terlizzi, Ruvo di Puglia, Molfetta, Giovinazzo e Bisceglie), oltre 600 aziende agricole stanno riuscendo a irrigare le proprie coltivazioni grazie ai 13 pozzi artesiani già attivi, gestiti da Coperagri, una delle più importanti cooperative irrigue d'Italia, presieduta da Giuseppe Volpe".

Realizzazione del nuovo pozzo in agro di Terlizzi con linea di distribuzione.

"Quando le precipitazioni sono scarse o praticamente nulle, questi sistemi rimangono le uniche soluzioni efficaci in grado di salvare i raccolti e le piantagioni. La Cooperagri gestisce diversi pozzi artesiani di profondità variabile dai 500 agli 800 m, tutti concepiti a una distanza tale da poter coprire l'intero territorio di competenza, garantendo così il servizio, con turnazioni quotidiane su una superficie totale di oltre 2.000 ettari di superficie e una canalizzazione di 100 km. La tipologia di impianto adottato è quello del sollevamento e distribuzione delle acque. In queste ore, è in fase di realizzazione anche il 14esimo pozzo, ritenuto necessario per fornire acqua a quelle aziende finora scoperte da tale servizio, e che registravano serie difficoltà di carenza irrigua".