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Aggiornamento al 2020

La Germania è il primo paese di destinazione per l'export italiano di angurie

L'export di angurie dall'Italia rappresenta in media circa il 50% della produzione nazionale (media 2015-2020) con una tendenza alla crescita soprattutto nelle ultime tre campagne, dove i volumi produttivi aumentano e anche le esportazioni rimangono sostenute; le produzioni, infatti, passano da una media di circa 456.000 tonnellate nel periodo 2015-2017 alle più attuali 523.000 tonnellate (media 2018-2020).

Le spedizioni estere mediamente si attestano su oltre 240.000 tonnellate considerando il periodo dal 2015 al 2020 ma anche in questo caso si evidenzia un aumento tra i due periodo: l'export si aggirava attorno a 200.000 tonnellate nel periodo 2015-2017 mentre recentemente si attesta a quasi 280.000 tonnellate (media 2018-2020). 

Il valore nell'ultimo anno sale di diciassette punti percentuali sul già buono 2019 e con poco oltre i 112 milioni di euro si colloca come il più elevato dal 2015. Il prezzo medio, invece, posizionandosi a 0,37 €/Kg, registra un -11% sul più alto 2019 e si assesta in media con le annate precedenti. 

I paesi dell'Unione Europea (28) rimangono la principale destinazione dell'export anche durante la stagione 2020 ma con una quota al 93% del totale, in lieve calo rispetto al biennio antecedente.

Il primo mercato di sbocco rimane la Germania, al 43% del complesso, con quantitativi di quasi 133.000 tonnellate, un volume simile a quello inviato nel 2018 e in crescita del 34% rispetto alla stagione 2019. Al 14% del totale si posiziona la Polonia, con volumi di circa 42.000 tonnellate, i più alti del recente passato ed in incremento del 30% sull'annualità scorsa. Seguono le esportazioni indirizzate verso la Repubblica Ceca all'8% del totale, stabili rispetto ai quantitativi del 2019 ma comunque tra i più elevati del periodo analizzato.

Le spedizioni verso l'Austria, all'8% del totale, evidenziano una crescita costante nelle ultime sei annate ed il 2020, con 15.300 tonnellate segna il quantitativo più alto dal 2015, in incremento di venti punti percentuali sul 2019. Verso la Francia, al 5% del complesso, abbiamo spedito quasi 15.000 tonnellate, il +15% sul più contenuto 2019. In aumento anche le movimentazioni dirette in Ungheria salite al 4% del complessivo esportato. In flessione solo le spedizioni verso la Slovacchia rispetto a quelle maggiori del 2019 ma pur sempre più alte delle annate precedenti. Buone le movimentazioni indirizzate verso i Paesi Bassi, con circa 8.000 tonnellate, al 3% del totale inviato. In aumento di venticinque punti percentuali le angurie che abbiamo indirizzato in Slovenia durante il 2020.

Il restante 7% dell'export di cocomeri italiani è inviato verso i paesi extra UE (28), in crescita sulla passata campagna; nell'ambito di questa macro area la Svizzera predomina al 5% del totale e durante il 2020 i quantitativi sono stati maggiori del 21% rispetto a quelli più bassi del 2019; presenti dal mese di marzo 2020 anche le spedizioni verso il Regno Unito al 2% del complesso a cui abbiamo inviato quasi 5.000 tonnellate.

L'import
Le importazioni di angurie estere durante le ultime sei annate mediamente si aggirano su circa 45.000 tonnellate ma con un andamento altalenante tra i vari anni considerati; durante il 2020 gli ingressi hanno registrato solo circa 33.700 tonnellate, in flessione del 51% rispetto a quelle molto più corpose dell'annata precedente e segnano il quantitativo più basso dal 2015.

Anche il valore è in calo, -42% sul 2019 con quasi 19 milioni di euro; in aumento di diciotto punti percentuali sull'annata precedente il prezzo medio con 0,55 €/Kg, tra i più elevati del recente passato. 

Nel 2020 il 77% delle importazioni di angurie sono giunte dai Paesi dell'Unione Europea (28), con un calo dei volumi pari al -56% sulla stagione 2019. Al primo posto la merce proveniente dalla Spagna con circa 11.000 tonnellate al 29% del totale in flessione del 44% rispetto all'elevatissimo import del 2019. Al secondo posto troviamo i cocomeri giunti dalla Grecia che durante la stagione 2020 segnano una frenata rispetto al passato; con circa 8.000 tonnellate importate, il quantitativo scende del 72% rispetto al ben più alto volume della scorsa campagna. A seguire ma con volumi più ridotti le importazioni da Francia e Germania, rispettivamente al 12% e 5% del totale.

Rispetto alla stagione 2019 abbiamo importato il 21% in più di merce francese, circa 4.000 tonnellate, il più alto dal 2015 mentre dalla Germania gli arrivi sono stati circa la metà di quelli giunti nel 2019 ma comunque più alti del recente passato. Al 2% del complesso gli arrivi della merce triangolata dai Paesi Bassi, nel 2020 solo 750 tonnellate, il volume più basso delle ultime campagne commerciali (-47% sul 2019).

Al di fuori dell'Unione Europea le angurie estere arrivate in Italia provengono dai paesi africani con una quota pari al 16% del totale, con oltre 5.000 tonnellate i quantitativi complessivi sono in diminuzione del 30% rispetto a quelli arrivati nel 2019 ma più alti del periodo 2015-2018 quando in media si attestavano a circa 3.000 tonnellate. Le principali forniture riguardano la merce in arrivo dalla Tunisia, al 12% del totale, in contrazione di venticinque punti percentuali rispetto all'annata 2019, anche in questo caso i volumi giunti nel 2020 sono comunque maggiori delle stagioni 2015-2018. Una quota più piccola, al 3% del totale, arriva dal Marocco, durante l'annualità 2020 in calo del 49% rispetto alla stagione precedente.

Le importazioni di angurie provenienti dai Paesi americani rappresentano il 4% del totale. Durante il 2020 abbiamo importato il 27% in più da questa area con volumi che che si attestano come i più alti dal 2015. I maggior ingressi riguardano la merce dal Costa Rica al 2% del totale ma in calo del 12% rispetto a quelli arrivati nel 2019 a crescere notevolmente rispetto al passato sono gli arrivi da Panama con quasi 450 tonnellate all'1% del complesso. 

In flessione i volumi in arrivo dai paesi extra UE 28 (-27% sul 2019) al 3% del complesso, le importazioni prevalenti riguardano la merce dell'Albania, in diminuzione del 42% dopo un elevato 2019.

I competitor
Anche per questa referenza la Spagna è sicuramente il nostro principale concorrente a livello europeo: mediamente le esportazioni di angurie spagnole si attestano su circa 800.000 tonnellate l'anno (periodo 2015-2020) con un trend in crescita fino al 2019 mentre il 2020 segna una battuta d'arresto; durante l'ultima annualità le spedizioni all'estero sono diminuite di nove punti percentuali rispetto al più elevato 2019.

La prima destinazione di cocomeri spagnoli è la Germania a cui mediamente vengono indirizzate oltre 300.000 tonnellate l'anno, nel 2020, con 330.000 tonnellate si rileva un calo del 12% rispetto alle spedizioni del 2019. Al secondo posto si pone l'export spagnolo verso la Francia con mediamente 130.000 tonnellate l'anno ma gli invii nel 2020 flettono di dieci punti percentuali sul 2019; in lieve calo sulla campagna 2019 (-1%) le movimentazioni verso il Regno Unito con circa 73.500 tonnellate inviate nel 2020. A seguire si collocano le spedizioni nei Paesi Bassi con circa 57.000 tonnellate durante l'ultima campagna, anche verso questa destinazione si rileva una diminuzione sulla stagione 2019 (-3%).

Le esportazioni verso la Polonia si attestano a quasi 33.000 tonnellate durante l'ultima stagione commerciale, in calo se il paragone viene fatto sul 2019 (-6%) ma comunque maggiore delle quattro annate precedenti. La Svezia mediamente assorbe circa 30.000 tonnellate di cocomeri spagnoli ma anche verso questo paese i volumi inviati durante l'ultima stagione commerciale segnano un calo (-3%) sul 2019. L'export spagnolo verso il Portogallo, con 28.600 tonnellate nel 2020, scende di venti punti percentuali sulla passata stagione, i quantitativi risultano, insieme a quelli inviate nel 2018, i più bassi del recente passato. La Danimarca si colloca all'ottavo posto seguito dall'Austria, verso queste ultime due destinazioni le movimentazioni spagnole sono mediamente di circa 22.000 tonnellate e quasi 18.000 tonnellate, nel 2020 anche verso questi paesi le spedizioni sono state più contenute dell'elevato 2019, rispettivamente -3% e -13%.

In aumento, durante l'ultima stagione, l'export verso la Repubblica Ceca ed in Norvegia, l'export spagnolo verso queste due destinazioni, infatti, evidenziano un trend in crescita già da alcuni anni, il 2020 chiude con oltre 16.000 tonnellate verso entrambi i paesi. 

Anche a livello mondiale la Spagna detiene il primato come maggior esportatore di cocomeri seguita dal Messico e dall'Iran, l'Italia si posiziona al quarto posto. Recentemente il Messico ha esportato circa 700.000 tonnellate l'anno mentre l'Iran si colloca su circa 450.000 tonnellate. La principale destinazione del prodotto commercializzato dal Messico sono gli Stati Uniti che recentemente assorbono la quasi totalità mentre il bacino di commercializzazione dell'Iran è primariamente l'Iraq (circa 300.000 tonnellate l'anno) e con distacco gli Emirati Arabi (mediamente circa 80.000 tonnellate) a cui seguono, in minor misura Turchia, Kuwait e Qatar.

Fonte: CSO Italy per FreshPlaza.IT

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