Da alcune settimane a questa parte i prezzi di albicocche, pesche e nettarine destinate all'industria di trasformazione sono saliti alle stelle, a cifre che in passato, probabilmente, non si erano mai raggiunte. Per le albicocche, ad esempio, si sono superati i 50 centesimi al kg per il prodotto consegnato all'industria. Ciò significa circa 35/38 cent al produttore. Ma le cifre cambiano ogni giorno.
"E' un trend nazionale - spiega un operatore - dovuto a una serie di concause che partono dal 2020. Probabilmente, le industrie non avevano fatto grosse scorte di prodotto da trasformare e, nel 2021, in molte aree c'è stata la gelata. Dopo un momento iniziale attendista, forse le industrie si sono rese conto di non avere abbastanza prodotto per arrivare fino al prossimo anno e hanno cominciato a fare incetta di drupacee per riempire i magazzini, pagando qualsiasi cifra".
Foto d'archivio
Un'industria che fa succhi, ad esempio, deve avere una continuità durante tutto l'anno perché il consumatore, al supermercato, acquista il succo di albicocca a luglio come a dicembre. E lo vuole pagare la stessa cifra sempre, senza oscillazioni.
"Non ricordo prezzi altrettanto alti, in passato - conclude - soprattutto se pensiamo che le albicocche per il fresco, in questi giorni, sono pagate fra 80 e 1,10 euro/kg, a seconda della qualità".