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Pere dell'Emilia Romagna: sulle piante ce ne sono dal 70 al 90 per cento in meno

Il gelo e le successive cascole hanno ridotto la produzione di pere dell'Emilia Romagna in maniera drammatica. La situazione del prossimo raccolto è peggiore rispetto a quella delle ultime annate.

Il tecnico Alessandro Passerini, della zona di Ferrara, afferma che "dopo la gelata di aprile, ci sono stati fenomeni di cascola che hanno causato ingenti perdite, per lo meno nelle aziende che io seguo. Ma mi hanno detto che è stato un fenomeno generalizzato e trasversale, con incidenza diversa a seconda delle zone, ma che ha colpito più o meno tutte le varietà".

Il tecnico ha notato che i frutteti con un certo tipo di portinnesto possono risultare più sensibili. "Forse sono uno dei pochi che va a notare questo aspetto, ma dove c'è il cotogno come portinnesto, riscontro sempre più problemi. Ho registrato maggiore incidenza della cascola, più morìa e sensibilità alle malattie. Io, ormai da tempo, sconsiglio il cotogno come portinnesto".

Il tecnico Gianni Gasperoni, della zona di Longiano (Forlì-Cesena), riporta che "nel territorio cesenate la gelata ha colpito a macchia di leopardo e quindi anche gli impianti di pere presentano danni a seconda della zona. "Ovvio che qui le superfici a pero sono limitate, però noto un danno fino all'80% in pianura, mentre sulle prime pendici collinari la produzione è quasi indenne".

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