La campagna dei fichi Breva è iniziata la scorsa settimana nei comuni spagnoli di Albatera ed Elche, nella provincia di Alicante, le zone di produzione più precoci di questo frutto e le più importanti in Spagna, in termini di volumi. Rispetto allo scorso anno, quando la produzione è scesa dal 50 al 60%, a causa delle condizioni meteo, quest'anno il volume è tornato ai livelli normali.
"La scorsa settimana abbiamo iniziato la campagna dei fichi Breva, con piccoli volumi e prezzi alti", riferisce Teresa Agulló, direttore della Alcudia Export-Fruit, con sede a Elche, specializzata anche nella coltivazione e commercializzazione di limoni e melagrane. "A partire da questa settimana abbiamo già volumi consistenti che ci consentono di soddisfare i programmi stabiliti precedentemente con i nostri clienti. Negli ultimi giorni, i prezzi sono leggermente diminuiti perché l'offerta è aumentata, ma ci aspettiamo che rimangano a livelli accettabili per tutta la campagna".
Fichi Breva per il mercato spagnolo
La varietà Colar è la più coltivata nelle zone di produzione di Alicante, con due raccolti distinti: quello dei fichi Breva, da fine maggio a fine giugno, e quello dei fichi standard, da metà luglio a la fine di agosto. "Il fico Breva è un frutto unico che ci permette di raggiungere i mercati in un periodo in cui non dobbiamo competere con nessun'altra origine. Diversamente, dopo la metà di luglio, dobbiamo affrontare la forte concorrenza dei prodotti della Turchia, soprattutto durante il nostro secondo raccolto", afferma il produttore ed esportatore.
Secondo Teresa Agulló, i fichi Breva di quest'anno hanno calibri grandi e la qualità è buona. La domanda crescerà con l'aumento delle temperature. "Il meteo non ha favorito il consumo dei frutti estivi, né in Spagna né nel resto d'Europa. Se è vero che, in alcuni mercati, sono ancora disponibili gli ultimi lotti di fichi dal Brasile, in realtà non sono dei nostri concorrenti, dal momento che non esercitano alcuna pressione sui nostri frutti. Credo, invece, che l'impatto della crisi sanitaria, scatenata dal Covid-19, stia forse mettendo a dura prova il potere d'acquisto dei consumatori. Sta di fatto che il fico Breva non è un prodotto economico, ma un frutto esclusivo ed esotico, considerato una prelibatezza e un superfood, per le sue proprietà antiossidanti e per il suo apporto energetico, cosa che lo rende sempre più popolare".
I fichi Breva destinati all'esportazione.
La Alcudia Export-Fruit vende circa il 40% dei suoi fichi, Breva e standard, ai mercati all'ingrosso e alle catene di supermercati, a livello nazionale. In questo mercato, i fichi presentano striature o spaccature sulla buccia, segnale che il prodotto ha raggiunto il livello di dolcezza ottimale.
"Questo è qualcosa che non capiscono in altri Paesi, che preferiscono i fichi con la buccia completamente liscia", afferma il direttore dell'azienda. Il restante 60% viene esportato principalmente in nazioni come Francia, Svizzera, Paesi Bassi e Regno Unito. Spediscono anche per via aerea in Canada e Singapore, anche se quest'anno "sarà più complicato, a causa della mancanza di voli disponibili e degli alti costi del trasporto aereo", conclude Teresa Agulló.
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Teresa Agulló
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