Prosegue la raccolta di albicocche, pesche e nettarine presso Asso Fruit Italia. L'attuale campagna drupacee è connotata da quantitativi ridotti e prezzi non del tutto entusiasmanti.
"Un'annata partita con almeno 10 giorni di ritardo, a causa dei già discussi problemi di gelo e grandine e con quotazioni che ancora si attestano al di sotto del 10/15% rispetto alla scorsa stagione", così commenta Domenica Gallo dell'ufficio commerciale di Asso Fruit Italia, aggiungendo: "Nonostante la domanda per queste referenze sia un po' sottotono, si prosegue con la commercializzazione non solo nei mercati generali e in alcune catene della Gdo italiana, ma anche verso le destinazioni europee, come Germania, Svezia, Danimarca e Finlandia".
Giuditta Signorella, agronomo e responsabile dell'ufficio tecnico ci spiega: "Confermiamo la perdita stimata del 30% dovuta alle gelate dei mesi scorsi. I danni sono soprattutto a carico delle albicocche e distribuiti sul territorio regionale a macchia di leopardo, con percentuali maggiori nella zona di Rotondella (Matera)".
"Per quanto riguarda l'albicocca, stiamo ultimando la raccolta di Pricia, per poi iniziare con le varietà Primius, Rubista e Flopria, mentre per le pesche siamo alle battute finali di Sagittaria e Plagold 15. Le prossime cultivar in raccolta saranno Springcrest e Plagold 20".
"Sicuramente, le basse rese provocheranno una riduzione del reddito degli agricoltori colpiti dalle gelate per due motivi: il primo è che il produttore colpito vede venir meno tutta o buona parte della resa di quel determinato appezzamento. Il secondo motivo, invece, è che non si ha la sensazione che l'attuale campagna drupacee possa chiudersi con prezzi medi tali da compensare le perdite produttive, anche perché, a pesare sulle aziende, c'è pure l'incremento dei costi logistici, per esempio quelli legati al trasporto dei braccianti in campagna, e quelli legati all'aumento dei prezzi delle materie prime".
"Nell'ultimo decennio, anche se il nostro territorio è da sempre una zona ideale per la produzione delle drupacee, sono stati commessi molti errori sulla scelta varietale. I problemi sono sorti quando per il rinnovamento varietale ci si è orientati verso selezioni francesi e spagnole: i produttori si sono resi conto troppo tardi che molte di queste cultivar non hanno avuto il riscontro che tutti si aspettavano. Fattori come clima, terreno, tecnica colturale e sistemi di potatura non idonei hanno remato contro per il raggiungimento di un prodotto gradito al consumatore".
"Per questo diventa fondamentale che il rinnovo varietale nasca nel territorio e negli areali cui è destinato. Asso Fruit Italia, credendo proprio in questo principio, è impegnata già da diversi anni, in un progetto di selezione varietale (pur se non ancora specifico per le drupacee). Sono lavori molto lunghi e costosi, che necessitano di elevata professionalità e del coinvolgimento di Università e centri di ricerca. Nulla toglie che il progetto possa estendersi e includere anche le drupacee".
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