La fine della seconda parte della stagione dei limoni Primofiore è stata davvero difficile, con tanti limoni ancora da vendere e molti scarti. La maggior parte dei coltivatori sta considerando seriamente l'eventualità di risanare i propri frutteti e di prepararli per il prossimo raccolto. L'industria di trasformazione ha gestito la cifra record di 55.000 tonnellate di limoni a febbraio, con l'attività prossima al collasso, un indicatore della situazione sul campo.
"Abbiamo a che fare con una forte carenza della domanda. Sembra che prima della pandemia, non sia stata data la giusta importanza al canale Horeca, ma ora è ormai evidente che assorbe una quota elevata delle vendite di limoni. C'è troppa fornitura sui mercati, nonostante il fatto che le vendite siano aumentate nelle grandi catene di distribuzione", afferma Francisco Vicente Gea Belmonte, direttore commerciale dell'azienda murciana Belsán.
"Non solo, la concorrenza con i limoni turchi ed egiziani è stata piuttosto forte, soprattutto sui mercati dell'Europa orientale. Sembra che questa tendenza continuerà nei prossimi anni, quindi ci aspettano tempi difficili se l'Europa non tutelerà maggiormente i suoi produttori. Il fatto è che in Turchia, ad esempio, produrre limoni costa 3 volte meno che in Spagna. Il consumatore europeo non sembra fare molta attenzione all'origine del frutto, ma speriamo che questo cambi, grazie alle nostre campagne promozionali orientate al consumatore", dice Francisco Vicente.
Secondo i coltivatori e gli esportatori, con le vendite così stagnanti, deve ancora essere raccolto circa il 40% dei limoni Primofiore. Inoltre, e contrariamente a quanto visto la scorsa stagione, le condizioni meteo hanno avuto un impatto negativo sulla qualità del frutto. "Le piogge e gli sbalzi improvvisi della temperatura hanno favorito la comparsa di funghi, quindi stiamo avendo molti scarti. In generale, la frutta di quest'anno ha una durata di conservazione più breve", dice Vicente.
Nei prossimi anni, la produzione spagnola di limoni dovrebbe gradualmente aumentare. "Ci sono state molte annate buone con prezzi alti, e questo ha incoraggiato molti coltivatori a estendere le piantagioni. Tuttavia, se avessimo più stagioni come questa, la situazione potrebbe diventare davvero disastrosa e le piantagioni verrebbero sradicate", aggiunge Francisco Vicente Gea.
"Ci auguriamo che man mano che la campagna di vaccinazione andrà avanti e le restrizioni verranno rimosse e, con la fine della stagione in Turchia ed Egitto, le vendite miglioreranno un po' nelle prossime settimane. Il settore si sta già preparando alla raccolta dei limoni Verna, che partirà a maggio e i cui volumi saranno superiori di circa il 30%, con una qualità superiore a quella del Primofiore".
La Belsan, con sede nel Comune di Torreagüera, in Murcia, commercializza circa 25 milioni di chili di agrumi all'anno. Il 90% di questi volumi va ai mercati europei, con un aumento importante delle spedizioni in Francia. Al di fuori dell'Europa, l'azienda murciana esporta anche in Canada.
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