I quantitativi non sono elevati, la domanda è continua e i prezzi più che dignitosi. Questa la fotografia che emerge interpellando un paio di operatori, molto importanti, del settore pere.
Albano Bergami, presidente sezione frutticola nazionale di Confagricoltura, spiega: "La situazione è tutto sommato positiva, pur non dimenticando che i produttori hanno avuto rese inferiori a quelle della media degli ultimi 5 anni. Qualche varietà ha avuto momenti più difficili, come Santa Maria e William, ma nulla di destabilizzante. Per l'Abate, il destoccaggio procede senza problemi e i prezzi non si discosteranno molto da quelli dello scorso anno".
Foto d'archivio
Bergami precisa anche che la conservazione è buona e la maculatura non sta causando problemi. Alcune catene della Gdo, più intelligenti di altre, hanno capito che le pere con una leggera cinghiatura (dovuta al gelo primaverile) non hanno alcun difetto organolettico, ma solo estetico, e stanno acquistando anche tale prodotto. Il che è un vantaggio per i produttori.
Un altro player molto importante, afferma: "Le quotazioni sono in media con le aspettative. Se la domanda prosegue con questo trend positivo, può darsi che ci sia spazio anche per piccoli rialzi. Chi ha raccolto con criterio, ora in cella ha un buon prodotto ben conservato. Ma è importante anche vendere con criterio: prima le partite per le quali si presume una conservabilità più problematica, e dopo le partite migliori".
"Per i prossimi tre mesi - conclude - siamo ottimisti, perché ci sono buone prospettive".