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Ora tocca all'Ue

Finocchio di Isola Capo Rizzuto: conclusa la procedura nazionale per il riconoscimento dell'IGP

Si è conclusa la procedura nazionale per il riconoscimento dell'Indicazione geografica protetta-IGP per il Finocchio di Isola Capo Rizzuto. La parola ora passa all'Unione europea, che ha in valutazione il documento. Il 14 dicembre 2020, è stato pubblicato il disciplinare di produzione sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.


Finocchio di Isola Capo Rizzuto in campo. Foto fornita da Aldo Luciano

"Vogliamo creare valore per il finocchio dei comuni di Botricello e Belcastro nella provincia di Catanzaro e di Mesoraca, Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Crotone, Rocca di Neto e Strongoli nella provincia di Crotone. Al momento, la situazione commerciale del prodotto non è rosea; il mercato è pesante e consente, al massimo, il recupero dei costi di produzione. Perciò guardiamo con ottimismo alla richiesta dell'IGP per il nostro finocchio, sperando così di creare valore per il territorio e per chi lo coltiva". 

Così Aldo Luciano, presidente del Comitato promotore per l'ottenimento dell'IGP e presidente della Op Agrogens, che conta 5.000 ettari di superficie coltivata, localizzata nella piana di Isola di Capo Rizzuto e Crotone. "Da moltissimi anni, il finocchio del territorio indicato nel disciplinare è oggetto di acquisto da parte di tanti commercianti italiani, da nord a sud Italia. Con il riconoscimento europeo, speriamo di poter dare al nostro ortaggio la valorizzazione che merita e un'adeguata remunerazione ai produttori".

La vicina Cipolla Rossa di Tropea IGP Calabria ne è un esempio, secondo Luciano. "Si tocca con mano il salto di qualità non indifferente, registrato dal prodotto, il quale si è guadagnato una grossa fetta di mercato. Il nostro obiettivo è quello di arrivare alla Grande distribuzione organizzata con il Finocchio di Isola Capo Rizzuto IGP - Ue permettendo, ammette il presidente del Comitato promotore - facendo sì che ne vengano apprezzate le caratteristiche organolettiche".

Tracce di commercializzazione del Finocchio di Isola Capo Rizzuto risalgono agli inizi del Novecento, ma è a partire dalla metà del secolo scorso che è diventata una presenza importante nei mercati ortofrutticoli italiani, principalmente nel periodo che va da novembre a maggio.


Foto fornita da Aldo Luciano

"Dal 2016 stiamo lavorando per promuovere il nostro finocchio e il territorio nel quale viene coltivato. Grazie a dei panel test effettuati presso un laboratorio accreditato di Firenze, si è scoperto che il finocchio di Isola Capo Rizzuto ha caratteristiche organolettiche distintive rispetto agli altri: odore, sapore e assenza di fibrosità, ma anche un aroma che beneficia della brezza marina mattutina".

"Attendiamo trepidanti la decisione della Ue, in quanto il riconoscimento IGP permetterebbe anche di creare il relativo Consorzio di Tutela, al quale toccherà, tra le altre cose, organizzare la produzione e gestire/anticipare la domanda della Gdo", conclude Luciano.