In Basilicata, l'interesse per i kaki è in forte crescita. Negli ultimi 3-4 anni, infatti, diversi agricoltori hanno deciso di estirpare quelle coltivazioni tradizionali, diventate ormai difficili da gestire sia a livello agronomico che commerciale, per mettere a dimora il kako, con Rojo Brillante la varietà prevalente.
Roberto Frabetti, un produttore di Scanzano Jonico (Matera), è proprio uno di questi: "Le cose sono cambiate molto, negli ultimi anni e, campagna dopo campagna, si ottengono risultati sempre più soddisfacenti. Nessuno avrebbe mai immaginato che nel Metapontino si potessero ottenere buoni ricavi, con questa cultivar. Sono davvero soddisfatto della mia scelta".
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"Con il passare del tempo, sono migliorate le tecniche di potatura, nutrizione e difesa, facendo così del kako una coltivazione altamente specializzata e di qualità. Il mio prodotto, in raccolta a partire dal prossimo lunedì, è stato interamente venduto a un commerciante lucano, con quotazioni di 0,45 €/kg (prezzo sulla pianta), prezzi in linea con la scorsa annata".
"Complessivamente, ho 9 ettari, suddivisi in 2 aree geografiche differenti anche per altitudine. Il frutto ha una pezzatura media di 350-400 gr (nel 2019 era 300 gr), colore aranciato intenso, esteticamente bello e con un grado zuccherino superiore a 13. Quest'anno, non si sono verificati problemi fitopatologici, ma ho dovuto rivedere al ribasso le rese. Infatti, le gelate di fine marzo hanno azzerato il raccolto della coltivazione localizzata più in collina, portando così il totale delle quantità previste per il 2020 a circa 100 ton".