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Giacomo Suglia: 'Una filiera che ha saputo reggere bene durante i mesi di lockdown'

Aumento dei contagi e nuove restrizioni: non desta preoccupazione il settore agricolo

"Da alcuni giorni, stiamo assistendo a un forte balzo dei contagi da Covid-19 in Italia e non solo. Un andamento che sta preoccupando la comunità scientifica, tanto da spingerla a introdurre nuove misure restrittive. Per quanto riguarda l'intero comparto agricolo, tutti gli attori possono stare tranquilli. Al momento non si verificano particolari problematiche organizzative, produttive e commerciali. Trattasi di una filiera che ha saputo reggere bene anche durante i mesi più difficili del lockdown, quando tutto il mondo conosceva ben poco sul nuovo coronavirus". Sono queste le parole di Giacomo Suglia, presidente dell'associazione ortofrutticola APEO (Associazione Pugliese Esportatori Ortofrutticoli).

"La fornitura delle catene distributive viene e verrà sempre garantita, assicurando la disponibilità sulle tavole dei consumatori di un prodotto sempre fresco. Facciamo parte di un settore responsabile e generoso, che ogni giorno è chiamato a fare i conti con una moltitudine di problematiche, come quelle climatiche, ma che continua a lavorare con grande impegno, nonostante l'aumento dei costi legati alla pandemia, in cui rientrano, ad esempio, l'acquisto dei dispositivi di protezione individuale, la sanificazione dei locali aziendali e degli automezzi per il trasporto della manodopera. Nell'intera Penisola sono migliaia le persone che lavorano nel mondo agricolo e ognuno di queste rispetta tutti i protocolli sanitari. I contagi registrati finora nelle imprese agroalimentari sono davvero molto bassi. Dobbiamo ringraziare tutti i lavoratori che con serietà, responsabilità e prudenza continuano a prestare la loro opera".

"A destare preoccupazione sono invece le conseguenze economiche che questa pandemia sta generando ovunque, come la perdita dei posti di lavoro. Se è pur vero che l'agricoltura italiana si è confermata come un settore indispensabile per la vita e per il benessere delle famiglie italiane, è anche vero che il potere d'acquisto dei consumatori si è ridotto, e pertanto si tende a risparmiare anche a livello alimentare e quindi ortofrutticolo".