In piena estate ha regalato i propri pomodori cuore di bue alla Protezione Civile, affinché fossero distribuiti alle mense dei poveri e due giorni fa è stato premiato dal sindaco di Verona. Oggi, invece, è il mercato a premiarlo, con ottime cifre per lo stesso prodotto che in precedenza, dal 25 giugno al 15 agosto, nessuno voleva se non a 30 centesimi.
"La mia è stata una forma di protesta - esordisce Francesco Faccio di Verona - contro un sistema che penalizza il comparto italiano. E anche contro quella parte di politica che troppo spesso dimentica l'ortofrutta. Io non ho fatto nulla di speciale: svendere a 30 centesimi mi costava di più che non lasciare in campo. Allora ho pensato, rivolgendomi a un amico che fa il volontario nella Protezione civile, di offrire il prodotto alle persone più in difficoltà. In tutto sono state oltre 5 tonnellate quelle che ho donato, evitandone la distruzione".
E mercoledì 16 settembre 2020 ha ricevuto un riconoscimento dal sindaco di Verona per questa sua iniziativa. "Ma, ovviamente, per fare bilancio occorre vendere, e vendere al giusto prezzo - sottolinea Faccio - e oggi mi ritrovo con un prodotto di altissima qualità pagato bene. Ma non è neppure giusto che i prezzi abbiano oscillazioni di tale portata: per due mesi a 30 centesimi e poi, per qualche settimana, fiammate a cifre elevate. Servirebbe più costanza, in modo che noi produttori possiamo fare programmazione e avere un minimo di certezze".
Francesco Faccio è un giovane che coltiva 4 ettari di pomodoro cuore di bue e, nella sua esperienza, non aveva mai attraversato un periodo di crisi così profonda. "Il blocco dell'horeca, causa mancanza di turisti - precisa - ha causato un crollo della domanda rispetto al normale. Ora l'auspicio è di risalire la china e tornare gradualmente alla normalità".
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