In Europa, la campagna del nuovo raccolto di aglio è iniziata con gravi problemi di qualità, soprattutto in Spagna che, ricordiamolo, è il maggior produttore europeo e uno dei grandi esportatori di aglio a livello internazionale.
"La cattiva qualità ha fatto sì che i volumi commercialmente validi si riducessero drammaticamente, come già si temeva (cfr. FreshPlaza del 17/06/2020). Il prodotto più precoce ha mostrato la massima parte dei danni, al punto che il 50-70% circa della produzione è stata scartata, perché non adatta al consumo", dichiara Antonio Tuccillo, amministratore della Agrimpex Farming.
Al contempo, si è realizzato un export consistente che ha contribuito a far scarseggiare il prodotto. Inoltre, ci si è resi conto che le quantità da stoccare per le vendite invernali-primaverili erano pressoché ridotte all'osso. Questa evenienza ha causato una corsa all'acquisto per l'aglio tardivo Morado e ne ha fatto lievitare i prezzi in maniera consistente", continua Tuccillo. "Siamo al punto che i prezzi hanno raggiunto livelli che, normalmente, in questo periodo dell'anno non si erano mai realizzati".
Intanto dalla Cina, anche se la produzione è stata di ottima qualità, con calibro soddisfacente e ottime rese, i prezzi da medio-bassi che erano in giugno sono lievitati di circa il 30-40%, soprattutto per le vendite realizzate e per le buone prospettive di mercato.
"Con i continui acquisti in Spagna, il mercato statunitense ha contribuito a incrementare le quotazioni del prodotto di buona qualità. Così anche il Brasile ha contribuito all'aumento dei prezzi in Cina, considerati i buoni flussi di importazione da questo Paese", sostiene Tuccillo.
In questo contesto, a detta dell'amministratore della Agrimpex Farming, Italia e Francia seguono a fatica l'incremento delle quotazioni per la propria produzione.
Buone opportunità invece per i Paesi dell'emisfero sud del mondo, come Argentina, Cile e Perù. "Queste nazioni sono felici della situazione attuale di mercato e si aspettano che le loro produzioni, in raccolta tra ottobre e gennaio prossimi, abbiano chances commerciali favorevoli, sempre che riescano a produrre una buona qualità".
"Intanto, qui in Europa si programma la semina per la prossima produzione ed è intuibile che probabilmente avremo un incremento, sempre che i produttori possano affrontare economicamente l'impresa", conclude Tuccillo.