La campagna dei fichi sta volgendo al termine, in provincia di Brindisi. "Nella prima parte della stagione, con i fioroni, da fine maggio/giugno si è registrato meno prodotto per via delle gelate degli inizi di aprile. Addirittura qualche appezzamento, nelle zone più soggette al vento di Maestrale, non ha dato alcun frutto. Inoltre, l'estate ha tardato ad arrivare, con i mesi di maggio e giugno che sono stati più freschi del solito". A dichiararlo Francesco Palasciano, titolare dell'azienda Cuore Verde.
"Il fiorone è un frutto di nicchia, molto delicato, che suscita curiosità e interesse. La scarsa resa per pianta potrebbe essere stata anche una fortuna: in fase di lavorazione e commercializzazione, i frutti sono apparsi con meno difetti. I prezzi sono stati abbastanza favorevoli".
La seconda parte della campagna, con il fico vero e proprio, conosciuto anche con il nome di settembrino, è stata segnata invece da una maggiore scalarità sia in produzione sia in commercializzazione.
"Ciò è stato dovuto sempre alle gelate di aprile, che hanno generato un ritardo nella maturazione. I primi fichi si sono perciò imbattuti in un luglio molto caldo, che ha danneggiato parte delle rese – continua Palasciano – Essendosi però registrate più fioriture scalari, c'è stato un frazionamento nella disponibilità di prodotto e nel relativo calendario di commercializzazione, che da 20 giorni è passato ad almeno 40". Anche in questo caso, i prezzi sono stati costanti, su un livello abbastanza elevato.
Fioroni e fichi della Cuore Verde sono frutti - "di ottima qualità e con il giusto grado zuccherino, quest'anno" - destinati prevalentemente all'esportazione. Le varietà sono molte: si va da Petrella, al Domenico Tauro, al Dottato, solo per citarne alcune.
"Musulmani e turchi, in particolare, amano questo prodotto. All'inizio della campagna, in concomitanza con il lockdown, abbiamo avuto qualche difficoltà nell'export dei fioroni, a causa della mancanza di camion di ritorno, in particolare, per i blocchi dovuti alla pandemia. Quindi la vendita del poco prodotto disponibile si è focalizzata sul mercato italiano, con buoni riscontri".
Il fico settembrino è stato venduto sia in Italia sia all'estero (Germania, Svizzera, Belgio). Una nota per Slovenia e Malta: "Due nazioni con cui quest'anno abbiamo lavorato poco o niente, a causa del Covid-19", conclude Palasciano.
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